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Animali abbandonati: in crescita le adozioni a Treviso, ma…

Gattivagabondi adozioni

Le associazioni del territorio che si occupano di animali abbandonati registrano nel 2020 un aumento delle adozioni. Si tratta di un trend diffuso in tutta Italia. Ne abbiamo parlato con l’Associazione GattiVagabondi di Villorba (TV), che ci ha chiarito alcune luci e ombre della questione.

Covid e adozioni

Il Covid-19 ha sicuramente scombussolato le nostre vite in moltissimi aspetti ma per fortuna sembra esserci almeno un ambito in cui ha portato dei benefici. Parliamo dell’adozione di animali abbandonati, che registra una sensibile (sembra) crescita in tutta Italia nel corso del 2020. La diffusione dello smart working, della DAD (didattica a distanza), l’istituzione del coprifuoco e della quarantena. Questi sono i primi indiziati di questo fenomeno, in quanto dovendo trascorrere più tempo a casa, molte persone hanno valutato di farlo in compagnia. A volte l’adozione nasce da una semplice curiosità o da una inaspettata disponibilità di tempo. Altre volte invece si scopre essere necessaria per colmare un vuoto interiore affettivo. È sostenuto da ormai numerosi studi che gli animali abbiano un effetto terapeutico sui loro “padroni”, migliorandone la qualità di vita a livello mentale e spirituale.

Finestra
Alcuni gatti sul davanzale di una finestra del rifugio dell’Associazione GattiVagabondi di Villorba (Foto: Associazione GattiVagabondi)

L’altro effetto del Covid

Non va dimenticato però anche un altro fenomeno, ugualmente legato al Covid-19. Parliamo di animali che si trovano improvvisamente soli a seguito della scomparsa dei loro padroni. Si è registrato un piccolo ma significativo aumento di queste situazioni, alcune delle quali così gravi da comparire nelle notizie di cronaca. L’invito da parte delle associazioni che si occupano degli animali è rivolto a parenti e amici di persone affette dal Coronavirus e che sono state a lungo ricoverate in ospedale, o addirittura disgraziatamente non ne hanno fatto ritorno. Molti animali da compagnia si affezionano profondamente alla propria famiglia e al proprio padrone. La sua improvvisa scomparsa dunque, soprattutto se nessuno si fa avanti per prendersi cura di loro, li debilita fortemente sino anche alla morte.

Le adozioni dei GattiVagabondi

Questi sono tutti gli spunti che abbiamo raccolto dalla nostra chiacchierata con Paola Censotti e Roberta Furlan, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione GattiVagabondi di Villorba. Si tratta di una OdV (fino a poco tempo fa avremmo detto Onlus) nata nel 2010 e che ha un rifugio a Villorba in cui ospitano gatti e cani abbandonati o tratti da situazioni di forte disagio. Rispetto a quanto dichiarato da altre associazioni del territorio, ci offrono qualche importante precisazione.

felv gattivagabondi
Alcuni gatti giocano all’interno del rifugio dell’Associazione GattiVagabondi di Villorba (Foto: Associazione GattiVagabondi)

Le richieste di adozione infatti sono effettivamente aumentate, tanto per i gatti quanto per i cani, di cui si occupa in prima persona la presidente. Non registrano tuttavia un aumento tanto significativo delle effettive adozioni, poiché si riservano di valutare sempre con attenzione da chi provengono tali richieste. “Purtroppo quest’anno abbiamo accolto anche molti gatti adulti o anziani che sono stati abbandonati, a volte lasciati poco carinamente dentro una colonia” spiega Paola Censotti “Ci sono persone che per motivi di salute (se non addirittura di morte del proprietario) o economici ci hanno portato i loro mici sperando che potessimo dar loro nuova vita. In altri casi però persone che magari hanno adottato con leggerezza si sono “sbarazzate” dell’animale. Lo hanno fatto approfittando del duro lavoro dei volontari nelle colonie del territorio“.

Adozioni del cuore

C’è tuttavia un dato che ha rallegrato particolarmente l’Associazione, ovvero un aumento delle adozioni di gatti affetti da Felv (il virus della leucemia felina) e di gatti (e cani) anziani o disabili. Purtroppo di loro non si parla mai abbastanza, come fossero animali di serie B. “Com’è noto, i cuccioli trovano casa molto più facilmente” racconta infatti Roberta Furlan. “I gatti anziani, che magari arrivano da noi con un passato di vita in famiglia alle spalle, sono inizialmente disorientati e depressi. Per questo noi è una priorità trovare loro casa“.

Adozioni Felv
Pan e Crock, due ormai storici gatti Felv ospitati nel rifugio dell’Associazione GattiVagabondi di Villorba (Foto: Associazione GattiVagabondi)

Il gatto anziano” prosegue “ha già carattere e temperamento formato, non riserverà sorprese nell’approccio, soprattutto con i bambini. Un gatto anziano sarà la scelta migliore anche per una persona matura, perché si adatterà facilmente ad una routine tranquilla, fatta di coccole e placide dormite sul divano. Adottando un gatto anziano si avrà il privilegio di donare una seconda opportunità ad una creatura che vi ricambierà con gratitudine e fusa per la vita“. Per fortuna quest’anno sembra essersi allargato il parterre di persone dotate di sensibilità. Persone capaci di guardare oltre i buffi giochi e gli occhioni dolci e incantatori dei cuccioli.

Invece, gli animali selvatici…

Molto meno fortunati purtroppo sono gli animali selvatici, che stanno pagando delle fortissime disattenzioni da parte della Regione Veneto. Le associazioni animaliste del territorio LAC, LAV, LEIDAA, LIPU, OIPA, Progetto Riccio Europeo e WWF hanno segnalato che in provincia di Treviso il servizio di recupero della fauna selvatica in difficoltà risulta sospeso dal primo gennaio 2021. Nessuno dunque è più incaricato di aiutare una volpe o un pettirosso in difficoltà. L’onere è lasciato ai cittadini volenterosi che, si legge nella comunicazione della Protezione Civile, possono consegnare nel centro in via Cal di Breda 132 l’animale in difficoltà “previo appuntamento telefonico al numero 320.4320671 dalle ore 9.00 alle ore 11.00“. Nella speranza che qualcuno risponda – si potrebbe aggiungere – e che nel frattempo il suddetto animale non sia deceduto, e questo sempre che il quasi eroico cittadino sia riuscito a raccogliere e custodire la bestiola ferita.

Volpe
Una volpe (Foto: unsplash.com)

Nel frattempo, in Veneto la caccia non si ferma nemmeno in zona arancione. Con una deroga ad hoc stabilita e firmata dalla Regione, mentre tutti i cittadini sono obbligati a restare all’interno dei propri confini comunali (se non per situazioni di vera necessità) per contenere una pandemia mondiale, i cacciatori sono liberi di valicare i suddetti confini. In altre parole, sparare agli animali viene equiparato a una ragione di forza maggiore o a una necessità. La caccia dunque inspiegabilmente prosegue, nonostante il Covid-19, nonostante il gelo che ha stremato la fauna selvatica, nonostante il più basilare buonsenso.

Animali abbandonati: in crescita le adozioni a Treviso, ma… ultima modifica: 2021-01-19T09:27:45+01:00 da Giorgia Favero

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Doati Marco

Un problema sottovalutato quello degli abbandoni. Ma Treviso si è già mobilitata 😉

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