Questa sera andrà in scena su due ruote di bicicletta la 18esima edizione di Critical Mass. Organizzata dal collettivo GRA – Grande Raccordo Ambientale, la serata chiama a raccolta i trevigiani. Lo scopo è dire basta all’inquinamento atmosferico nel capoluogo della Marca.
Un evento itinerante
Critical Mass è un evento su due ruote rivolto a tutti i trevigiani (comune e provincia) per dire NO allo smog che sta soffocando la città e i suoi cittadini. E non solo in questi giorni! Il punto di ritrovo è piazza Indipendenza, proprio sotto la Teresona, alle ore 18.45/19. Requisito fondamentale: la bicicletta! Però anche: luci, giacche catarigrangenti, stoffe colorate, strumenti sonori artigianali. L’obiettivo è muoversi in gruppo (con il dovuto distanziamento) per farsi vedere e sentire! Il giro proposto è adatto a tutte e tutti e ha una durata di circa un’ora e mezza. Tutti devono sapere che una piccola città come Treviso può adottare una mobilità più ecologica e salutare! Proprio perché l’obiettivo è così importante, dal 2022 l’appuntamento si rinnova ogni ultimo venerdì sera del mese.
Critical Mass… ma che vuol dire?
Per rispondere ai dubbi che possono sorgere nella testa dei lettori, abbiamo chiamato in soccorso proprio i ragazzi di GRA, un gruppo aperto e inclusivo di realtà e volontari dediti alla causa ambientale. Abbiamo incontrato Susanna, Fabio, Giulia, Irene, Enzo, Massimiliano, Dario, Filippo, Stefania e per prima cosa gli abbiamo chiesto che cosa significa Critical Mass.
“Significa Massa Critica e la sua importanza si può comprendere nelle parole “Safety in numbers”: un gruppo numeroso di ciclisti è più sicuro di un ciclista da solo. Nel mezzo del traffico automobilistico, un ciclista da solo viene ignorato ed è più soggetto a restare vittima dell’impatto con le autovetture; il gruppo invece viene visto e “rispettato”. La Massa Critica significa anche che il diritto di potersi spostare in bicicletta in sicurezza non può più essere sottovalutato.“
Ma allora che cosa sono le Critical Mass da voi riproposte?
“Le Critical Mass sono pedalate allegre, ma determinate. Lo scopo è quello di farsi vedere e di lanciare il messaggio che spostarsi in bicicletta per andare al lavoro e a scuola deve essere possibile e sicuro, oltre che essere divertente. Il movimento è nato in Svezia negli anni ’70 e a Treviso è stato portato dalla FIAB nel 2019.“
Perché partecipare?
Perché un cittadino trevigiano dovrebbe essere interessato a partecipare? Cosa significa occuparsi di mobilità?
“In questi giorni a Treviso si sono sforati i limiti di inquinamento atmosferico, tanto che è stato nuovamente attivato il piano di restrizione alla circolazione delle auto più inquinanti. Cosa che colpisce oltretutto le fasce di popolazione già emarginate per condizioni economiche e che posseggono auto vecchie.“
Secondo voi è sufficiente?
“Non è sufficiente, occorre incentivare fattivamente la mobilità sostenibile e potenziare il trasporto pubblico e, oltre a costruire ciclabili, per quanto lodevole, occorre moderare il traffico in modo che spostarsi in bicicletta (come una volta si faceva tranquillamente a Treviso, prima dell’avvento dello strapotere delle auto) sia più sicuro. Il collettivo GRA, dalla sua nascita, ha avuto a cuore il tema della mobilità, cercando di attivare un dialogo con l’amministrazione attraverso proposte concrete. Contemporaneamente stiamo supportando anche un movimento “dal basso” che, attraverso il linguaggio della citizen science, coinvolga sempre di più i cittadini in un percorso di consapevolezza su tematiche ambientali di rilievo, come ad esempio quella della qualità dell’aria: è il caso del progetto centraline, particolarmente attivo nelle scuole del territorio.“
Bici e falsi miti da abbattere con le Critical Mass
A questo punto vi proponiamo una piccola sfida: sdoganare in pochissime righe tutti i “falsi miti” e le scuse contro la mobilità sostenibile a Treviso. Della serie “Non è vero che la bici”…
…non si può usare d’inverno: la FIAB, insieme con la Società Italiana di Pediatria, ha lanciato la campagna “Ma che freddo fa? Dai, pedala!” proprio per trasmettere il messaggio che pedalare d’inverno non solo non fa ammalare, ma anzi rinforza il sistema immunitario. Basta solo qualche piccolo accorgimento in più per quanto riguarda l’abbigliamento, e ovviamente le luci.
…non è sicura: certamente occorre che tutti, ciclisti e automobilisti, rispettino il codice della strada, oltre che le norme del buon senso. Nella sua più recente versione poi, il CDS prevede diverse norme per facilitare i ciclisti, per esempio le “case avanzate”, la cui implementazione aspettiamo con ansia a Treviso. In pratica, i ciclisti hanno il diritto di stare davanti ai semafori, proprio per aumentare la loro sicurezza. Per il resto, come tutti i mezzi, la bici deve essere a posto, i copertoni adatti per la stagione, i freni a posto, e le luci montate obbligatorie, così come i catarifrangenti.
…è da sfigati andare al lavoro in bici: se una volta la bicicletta veniva utilizzata dai poveretti, e chi poteva aveva la macchina, che era un status symbol, ormai chi vuole sfoggiare il proprio denaro lo può fare tranquillamente comprandosi l’ultimo bolide della Pinarello. Ma al di là degli scherzi, spostarsi in bicicletta è indice di intelligenza e attenzione per l’ambiente, oltre che per la propria salute.
Aggiungiamo anche: non è vero che si respirano tutti gli scarichi delle auto andando in bicicletta nel traffico. Questo perché in realtà è stato dimostrato scientificamente il contrario, infatti gli automobilisti chiusi nell’abitacolo respirano molti più inquinanti dei ciclisti. Infine non è vero che si fa prima ad andare in macchina: per gli spostamenti urbani, nel raggio di 5km, la bicicletta è in realtà il mezzo più veloce, oltre al fatto che non è necessario perdere ore di tempo a cercare parcheggio!
Sarebbe bello vedere anche la pagina della Critical Mass Treviso su Facebook così da fare rete con tutte le realtà sparse in Italia e nel resto del mondo..