All’osservatore attento non saranno di certo sfuggite in una passeggiata in centro a Treviso le opere di Mario Martinelli. Sono le cosiddette ombre, sagome di rete che decorano i muri della città, ma sono anche simboli per la memoria collettiva.
6 ombre trevigiane
L’ultima a essere inaugurata in ordine di tempo – era dicembre 2022 – si trova in piazza Rinaldi e raffigura un cavallo con il suo cavaliere. L’idea deriva dal libro Treviso e i luoghi dell’arte di Andrea Bellieni e rievoca la leggenda di Reinaldo, personaggio dei tempi di Federico Barbarossa (XII secolo). È realizzata con reti metalliche sagomate e sovrapposte per suggerire un sentimento di impermanenza. Anche le persone più grandi e le storie più interessanti non lasciano che un’ombra, evanescente ma presente nel tessuto stesso della città. E così a pochi passi da piazza Rinaldi troviamo Giovanni Comisso campeggiare quasi fluttuante sui Buranelli. E poi a Palazzo Scotti, poco distante dal quartiere latino, l’omaggio a un altro grande trevigiano, Giuseppe Mazzotti. Mario Botter, il restauratore della città, è ricordato in piazzetta Botter e il figlio Memi Botter – anch’egli restauratore – in via Santa Chiara. Misteriosa la figura della tuffatrice di Ponte Sant’Agata, che rimanda a un’immagine cancellata nel celebre quadro La tempesta di Giorgione.
Senso dell’opera
È Martinelli stesso – trevigiano classe 1944 – a raccontare i perché delle sue opere. C’è un sentimento di perdita e di scomparsa evocato dalla rete, al tempo stesso materia e vuoto poiché disegna dei buchi. E così a noi che stiamo in contemplazione resta anche il compito del ricordo dei grandi personaggi che hanno attraversato e scritto la storia della città, la nostra cultura e bellezza. Quale posto migliore dunque delle mura e degli edifici, affinché siano in bella vista? “Coletti dice che Treviso e i suoi affreschi fanno un museo in forma di città – spiega Martinelli – Queste ombre vogliono essere un’aggiunta contemporanea alla tradizione degli affreschi“.
Non solo Treviso, ma anche…
Le ombre di Martinelli si trovano un po’ in tutto il mondo: sono esposte in musei di Anversa, Toronto, Tokyo, Parigi. Ma dal suo studio d’artista a Paese è uscita anche un’altra opera molto trevigiana. L’ombra del poeta Andrea Zanzotto, che si trova a Pieve di Soligo. Dal 14 ottobre 2021 infatti sulla facciata ovest del municipio della cittadina ai piedi delle Colline patrimonio UNESCO possono incontrare l’opera dedicata al celebre autore. È invece del 2003 l’opera dedicata al bibliotecario e storico dell’arte Giuseppe Mazzariol che può essere apprezzata a Palazzo Levi a Venezia. Senza nulla togliere al nostro Veneto, però, l’ombra di Martinelli forse più famosa si trova a Bologna in piazza dei Celestini ed è stata inaugurata nel 2013. Raffigura il musicista Lucio Dalla.
Bellissimo le ombre
Pensavo che fossero persone vere ma mi sbagliavo
Fantastico!!!