Fatima Mocci, operatrice olistica, racconta i segreti della sua professione

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La beatitudine color indaco di Fatima Mocci

Fatima Mocci - Candela

Si definisce un’operatrice olistica o un’operatrice del benessere; si chiama Fatima Mocci, sarda di 59 anni, in Veneto da più di 40 anni, ed è nota ormai da anni in tutta la Marca. Il suo obiettivo è dare benessere usando quello che ha a disposizione, cioè i suoi studi, le sue mani, gli oli caldi, gli oli essenziali, gli unguenti ed alcuni “strumenti” come apposite spazzole, coppette in silicone, campane tibetane, pennelli, la riflessologia vietnamita.

Una vita per la naturopatia

Insomma, come sostiene lei stessa, «tutto ciò che agisce in sinergia con l’abbraccio delle luci colorate, le variazioni cromatiche, l’aroma degli oli essenziali naturali e l’armonia della musica, affinché il potere rilassante dell’unione di questi elementi compia il suo piccolo miracolo, permettendo al corpo e alla mente d’allinearsi al cuore: questo è olismo, cioè l’insieme della persona». La parola olismo deriva dal greco e significa la totalità, globalità, il tutto; si considera massaggio olistico quello che coinvolge il corpo, la mente e lo spirito. «Allora – spiega sempre Fatima – l’effetto sinergico penetrerà in profondità, accarezzando l’anima, porterà serenità, equilibrio ed energia (Indigo) e conducendoci ad un totale benessere psicofisico, completo per essere beatitudine (Ananda)».

Fatima Mocci, Conegliano ha un centro che è diventato un punto di riferimento, spiegaci cosa fai, iniziando dal nome, Ananda Indigo, cosa significa?

L’ho chiamato Ananda Indigo, che significa beatitudine indaco; per me è importante l’equilibrio tra l’energia fisica, che viene identificata con il colore rosso, e quella spirituale, alla quale è attribuito il colore blu, ed in effetti l’indaco viene usato proprio per identificare qualcosa di particolare legato alla spiritualità, basti pensare ai “bambini indaco” considerati una generazione dotata di capacità speciali in base ad un concetto pseudoscientifico. L’indaco è il colore del rilassamento, nella meditazione visualizzarlo aiuta, ed è una tinta che mi ha sempre affascinata, fin da bambina. Ananda Indigo rappresenta l’equilibrio dell’energia che ti porta alla beatitudine.

Foto di Fatima Mocci

Un’immagine di Fatima Mocci

Quali sono gli elementi e gli strumenti utilizzati?

Faccio massaggi con oli, creme e sali polacchi, trattamenti quali impacchi d’argilla, oro, cioccolato, fanghi, bagni di fieno, ho una piccola sauna ad infrarossi. Mi avvalgo dell’azione sinergica dell’energia e potenzialità delle luci colorate che cambiano, dell’utilizzo dei suoni e della musica e dell’effetto osmotico degli oli naturali per raggiungere il mio obiettivo: il benessere, in un’atmosfera tranquillizzante, dove il brillio delle pareti aiuta ad entrare piano in noi stessi, nel sogno, per creare quel silenzio necessario ad imparare ad ascoltarci, regalare serenità, cullati solo dalla musica dolce scelta appositamente per godere di una completa beatitudine (Ananda) ed una rinnovata energia fisica e spirituale (Indigo).

L’olistica è si è diffusa molto, ma non è impossibile trovare anche chi si improvvisa e gioca sulla salute della gente. Cosa fare per capire che chi si ha di fronte è un professionista in buonafede?

Non c’è un decalogo per riconoscere un operatore serio, occorre fidarsi anche del nostro intuito, senza temete di verificare. Per manipolare il corpo l’operatore dovrebbe essere in grado di relazionarsi, di sapersi avvicinare all’altro in quanto ciò presuppone ascolto e capacità di scambio che nessun manuale può insegnare. Il massaggio era praticato per curare anche nell’antica medicina indiana, l’ayurveda; in alcuni casi, è riconosciuto, ancora oggi, parte integrante della “terapia”. Attenzione, però, questo non fa dell’operatore un medico. Il massaggiatore non può e non deve fare diagnosi o dare indicazioni terapeutiche, con il massaggio si può imparare ad “ascoltare” il proprio corpo sperando ed augurandoci che quest’attenzione ci aiuti ad ammalarci di meno.

Fatima Mocci in studio

L’operatrice olistica al lavoro

Chi vuol saperne di più su quello che pensi e fai può trovare anche dei tuoi video online, giusto?

Sì, ho collaborato con radio Conegliano per due anni, qui venivano caricati dei video che è ancora possibile trovare su Youtube, ma anche su venetoglobe.com; i video sono inerenti i vari massaggi, compresa la storia, come nascono, per cosa sono consigliati, ma anche trattamenti vari, ho parlato d’argilla, a cosa serve, i vari tipi che si possono trovare, ugualmente per i sali, le origini della sauna e la differenza tra quella classica e quella ad infrarossi, ho spiegato la riflessologia vietnamita, il dien chan, come nasce e perché, la cromoterapia, la musicoterapia.

Infine, qual è il tuo rapporto con il Veneto e con la Marca Trevigiana in particolare?

Ormai sono qui veramente da una vita, quindi credo proprio di essermi integrata. All’inizio, ero molto giovane, non riuscivo ad abituarmi al clima. Crescendo mi sono innamorata delle montagne, per quando il mio grande amore sia il mare, ma ho vissuto la pace e sono riuscita a sentire la voce del silenzio, se la capisci e ricevi quello che ti trasmette te ne innamori. Con l’età impari ad apprezzare anche le tradizioni, perché ne capisci il significato, e quindi anche i prodotti della terra, il cibo, il panorama, il verde e soprattutto le persone, la cultura che è comunque legata al territorio. É bello scoprire ed apprezzare le differenze, perché impari sempre qualcosa di nuovo e questo ti rende più ricco interiormente, che è quello che conta.

La beatitudine color indaco di Fatima Mocci ultima modifica: 2019-02-26T11:08:48+01:00 da Gigi Fincato

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