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Operazione Sile: i trevigiani conoscono il loro fiume?

Operazione Sile Fiume

A Treviso la settima tappa della campagna itinerante Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire finanziata dalla Regione del Veneto con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si chiama Operazione Sile ed è andato in scena il 17 e 18 luglio. Due giorni a Villa Letizia per conoscere da vicino il fiume, tra volontariato, azioni di citizen science e ambientalismo scientifico.

14 eventi per Operazione Sile

Promosso dai due circoli locali di Legambiente, Operazione Sile ha trovato il suo affascinante setting in Villa Letizia (zona Sant’Angelo), gioiello cittadino dimenticato che necessita di manutenzione per poter essere maggiormente fruito e tutelato. Più di una dozzina gli incontri in scaletta il 17 e 18 luglio per incontrare gusti e interessi di tutti i cittadini raccontando il reale stato di salute del Sile. Ampio spazio ai bambini, resi protagonisti con laboratori, letture e attività manuali per solleticare la loro sensibilità ai temi ambientali e al rispetto del territorio. Non è mancato nemmeno lo svago grazie alle uscite esplorative in canoa, la musica e le passeggiate performative della compagnia teatrale Ailuros. E poi momenti di condivisione e di riflessione con il filò e il confronto tra le Associazioni, ma anche l’immancabile pulizia dai rifiuti. Il tutto in piena sicurezza e nel rispetto delle normative anti contagio.

Operazione Sile Filò
Momento di condivisione serale di Operazione Sile (Foto: Fabio Tullio)

Dopo diverse settimane di preparativi alla scoperta del quartiere e dei suoi abitanti, di campionamenti e analisi delle acque e di studio approfondito, questa due giorni è stata un giro di boa in un percorso di sensibilizzazione e di incontro tra persone e associazioni che ha l’ambizione di ritornare a prendersi cura assieme del fiume e del territorio – spiegano gli organizzatori Fabio Tullio, Giulia Beraldo, Giulio Polloni e Irene GranzottoTutti questi eventi hanno lo scopo di ricordarci che l’acqua è vita e che la sua salute dipende da noi, dalle scelte nostre e da quelle degli enti preposti“.

Dei giovani organizzatori

Dietro Operazione Sile ci sono dei ragazzi giovani e pochissimo budget. È giusto dirlo perché si possa apprezzare fino in fondo, da spettatori, quello che ci viene proposto. Spesso infatti non riusciamo a coglierne la grandezza, la fatica e l’entusiasmo. Questi ragazzi di Legambiente, tra organizzatori e i tanti volontari, sono cittadini che fanno il possibile per consegnare in mano ai trevigiani – parenti, amici, vicini di casa, illustri sconosciuti – la verità sulla propria città. È diritto di ogni Trevigiano conoscere lo stato di salute del proprio fiume, così come gli interessi economici sotterranei che guidano scelte catastrofiche a livello ambientale. Le loro azioni non sono guidate da ideologia, come tanti “adulti” si ostinano a pensare, ma dalla scienza.

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I numerosi partecipanti alla pulizia del fiume, seguita da un interessante laboratorio di censimento dei rifiuti (Foto: Fabio Tullio)

Ed è proprio il dato scientifico e incontrovertibile che cercano di portare al cittadino, persino a quello “in miniatura”. Ecco perché i rifiuti non si raccolgono e basta, si catalogano. Ecco perché l’acqua del fiume non viene solo decantata a parole ma viene studiata con dei campionamenti e monitoraggi. La scienza dà il quadro della situazione, sta poi alla coscienza individuale compiere il passo successivo. Bisogna per forza essere giovani per prendersi cura della propria città?

Il nostro Sile: esplorare per custodire

Può sembrare strano dire che i trevigiani non conoscono il loro fiume. Eppure è bastato fare due chiacchiere con gli organizzatori o assistere alla conferenza stampa per arrendersi all’ignoranza. Come emerso da un’indagine condotta qualche mese fa dagli stessi organizzatori, il trevigiano medio conosce ben poco il Sile, nonostante sappia citare con orgoglio che la sua città si trova “là dove Sile e Cagnan s’accompagna” (Paradiso, IX, v. 49, ndR). Per fortuna, una volta che ci si arrende alla propria ignoranza si può anche correre ai ripari e documentarsi.

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Uno scatto da una delle due escursioni in canoa, appuntamento apprezzatissimo di Operazione Sile (Foto: Fabio Tullio)

Operazione Sile è stata maestra in questo. Infatti ha saputo consegnare a cittadini diversi per età, genere, professione e interessi uno strumento utile per avvicinarsi di più al nostro fiume, proprio grazie alla ricca e diversificata rassegna di eventi. Per andare oltre alla facciata da cartolina degli eleganti portici sui Buranelli o al titolo di città green che Treviso – un po’ misteriosamente, bisogna dirlo, visto lo stato del fiume e del suo alveo – conquista con il quinto posto in Europa. Solo una volta esplorato il fiume – con la canoa, con la musica e con le parole, armati di guanti e sacchi o semplicemente di orecchie bene affilate – lo si può cominciare a capire, e da lì finalmente proteggere.

Operazione Sile: i trevigiani conoscono il loro fiume? ultima modifica: 2021-07-22T08:01:50+02:00 da Giorgia Favero

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