L'avventura musicale del chitarrista trevigiano Tolo Marton

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Le magie chitarristiche di Tolo Marton

Tolo Marton e Rita Girelli

Tolo Marton, registrato all’anagrafe di Treviso il 13 settembre 1951, è considerato a ragion veduta uno dei più grandi talenti chitarristici del nostro paese. Inizi con il blues, ma amante dei classici del rock. Fra gl artisti che l’hanno ispirato ama citare Rory Gallagher e Jimi Hendrix, al quale è dedicato l’Electric Guitar Festival di Seattle, da lui vinto nel 1998. Nella sua lunga e fortunata carriera c’è anche una breve parentesi con due nomi veneziani, i maestri del prog, Le Orme, e la Blues Society del compianto Guido Toffoletti. Abbiamo incontrato Tolo Marton in occasione di un concerto nel Veneziano, al Barone Rosso di Spinea, dove ancora una volta ha confermato la sua bravura e la grande passione con cui suona la chitarra. Per l’occasione era con un energico trio, che vedeva Rita Girelli al basso ed Oscar Abelli alla batteria.

Tolo Marton, ormai fai concerti da oltre mezzo secolo, è giusto il calcolo?

Mi pare di sì e ci sono state belle soddisfazioni, potrei averne avute anche di più, sono state soddisfazioni a metà, perchè avrei dovuto accettare dei compromessi che non volevo fare.

A proposito di riconoscimenti, dove si colloca il premio Jimi Hendrix, che ti consegnò il padre dello stesso chitarrista?

Credo che sia una cosa molto luminosa, un faro per me che a volte sono pieno di dubbi come musicista, non sempre sono del tutto mio agio nel mondo dello spettacolo, però la musica è l’unico territorio dove riesco ad orientarmi davvero. Quella del musicista è la mia vita, ma come carattere forse non sono tanto adatto allo spettacolo.

Una delle chitarre preferite

Una delle chitarre usate da Tolo

Una carriera musicale che è partita con un grande amore per il blues…

Il blues è solo una parte della musica a cui voglio bene, quella del blues man è un’etichetta che mi è stata data tanti anni fa, ma a me piace suonare un po’ di tutto, a seconda delle situazioni. Anche l’ultimo album che ho fatto, “My cup of music” è proprio un disco di musica evocativa, da film, molto delicata, non c’entra niente con il blues. Mi piace davvero suonare un po’ di tutto, altrimenti di annoio.

Ed in mezzo a questo “po’ di tutto” c’è stato anche un breve periodo progressive con Le Orme, molti ti ricordano anche per questo, come hai vissuto quest’esperienza?

É stato molto breve, ma bello finchè è durato. Sono stato in America nel 1975 per registrare l’album Smogmagica, per me era proprio una magia vera e propria, non avevo mai preso un aereo in vita mia e mi sono ritrovato a Los Angeles con Le Orme. Ricordo anche la villa dove abitavamo, che si diceva fosse appartenuta a Rodolfo Valentino.

Tolo Marton dal vivo

Il recente concerto di Spinea

Hai suonato con molti musicisti famosi, come per esempio il bassista dei Deep Purple, Roger Glover…

Roger è una vera è propria rock star, ma è anche un vero gentleman, una persona molto semplice e cordiale e siamo amici. Non è l’unico così in questo gruppo, ricordo il batterista Ian Paice, tutte persone che non ti fanno sentire in imbarazzo anche se hanno avuto un successo enorme.

Hai incrociato anche Guido Toffoletti, altro musicista veneziano, scomparso vent’anni fa, giusto?

Certamente, in  questo caso erano erano gli anni Settanta ed ho un bellissimo ricordo sia di Toffoletti, che della sua musica.

Infine, a cosa stai lavorando attualmente?

Sto suonando dal vivo ed ho in mente delle cose… vorrei fare un disco di rock, sempre con brani miei; ho già delle idee. Poi vorrei tornare negli States, forse il prossimo inverno, per fare nuove esperienze, magari di nuovo a Los Angeles, anche perchè l’Italia mi va un po’ stretta!        

                   

Le magie chitarristiche di Tolo Marton ultima modifica: 2019-03-08T17:32:40+01:00 da Gigi Fincato

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