Asolo: il borgo che da secoli fa innamorare i poeti stranieri

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CULTURA STORIE

Asolo, il borgo che da secoli fa innamorare i poeti stranieri

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L’Italia, si sa, è bella tutta: i suoi scorci cittadini, le località marine dall’acqua turchese, le pareti rosa delle cime dolomitiche all’ora del tramonto, i borghi antichi e le ville storiche disperse nelle campagne. C’è tuttavia un luogo dove scrittori, artisti e poeti inglesi per diversi decenni hanno piantato solide radici: Asolo.

Una lunga storia

Asolo è un borgo di antica fondazione situato in cima a un colle della provincia di Treviso, a ridosso delle Prealpi e del massiccio del Monte Grappa. Proprio dalla forma aguzza della sua cima prenderebbe il suo nome, dal termine acer che significa “appuntito”. Le sue strade sono state abitate con una certa continuità nel corso della storia. Soprattutto dall’epoca romana in poi sono stati realizzati i suoi più importanti monumenti: il teatro romano (di cui oggi rimane solo qualche rovina), la rocca che domina l’intorno, il castello medievale dove visse anche la regina Caterina Cornaro, la cattedrale ricca di opere d’arte (tra cui una pala d’altare del maestro Lorenzo Lotto) e alcune ville signorili. Per i suoi scorci e la sua storia è inserito tra i borghi più belli d’Italia.

Vista di Asolo e della rocca dalla cima della Torre Civica. Credits Giorgia Favero.

Poeti, scrittori e viaggiatrici

Nel corso dell’Ottocento Asolo comincia a rientrare nel tragitto degli stranieri, soprattutto inglesi, in visita nel Belpaese. Sarà per il panorama sull’ampia pianura, che nelle giornate terse regala anche la vista del profilo di Venezia, o per i suoi dintorni verdeggianti con il monte Grappa sullo sfondo. Oppure ancora per le sue vie strette e decorate in un gioco di dolci salite e discese, o anche per il mito della regina Caterina Cornaro, che si dice avesse radunato alla fine del ‘400 una corte di umanisti e letterati. I motivi sono tanti e tutti validi per cui gli inglesi hanno popolato (e ancora popolano) il borgo trevigiano. Tra di loro ricordiamo Gianfrancesco Malipiero, importante musicista e primo direttore del Museo Civico, e Eugene Benson, pittore americano che ci ha regalato le prime rappresentazioni di Asolo realizzate con la tecnica impressionista. Ci sono anche Flora Stark, madre della scrittrice e viaggiatrice Freya, che ha fondato la “tessoria” (suo neologismo per tessitoria) asolana. La cosa più interessante, come si può notare, è che nel borgo hanno lasciato qualcosa di loro, contribuendo alla sua crescita anche in termini culturali.

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Fotografia che ritrae Robert Browning e spinetta di Katharine Bronson, conservate nel Museo Civico di Asolo. Credits Giorgia Favero.

“Asolando”

Il contributo più curioso è stato forse quello di Robert Browning, poeta britannico che proprio ad Asolo decise di ambientare una delle sue opere, Pippa Passes, pubblicata nel 1841. In questi luoghi venne a vivere, soprattutto durante le estati, dal 1846 con la moglie Elisabeth Barrett, di cui era molto innamorato e che sposò contro la volontà del padre di lei. Anche in seguito alla sua morte continuò a frequentare Asolo, dove conobbe Katharine Bronson, raffinata intellettuale americana. La donna portò nel borgo trevigiano anche un altro personaggio importante, l’attrice Eleonora Duse. Anche la Duse infatti acquistò una casa ad Asolo e s’innamorò tanto del luogo che scelse di farsi seppellire nel cimitero del borgo. A Katharine Bronson, Browning dedicò l’opera Asolando. Fancies and facts: il poemetto descrive Asolo come un luogo magico e sognante, dove l’amore vive ed è possibile e dove ci si abbandona alla bellezza della natura. Il luogo ideale in cui trascorrere la propria esistenza. Il verbo asolare è dunque entrato nel vocabolario degli Asolani. Questo è lo spirito che i turisti vi possono ritrovare oggi ed è anche ciò che rende chi vi abita così orgoglioso della propria città.

Via Browning, il corso principale di Asolo: solo le 9 della domenica mattina e compaiono i primi visitatori. Credits Giorgia Favero.

Asolo, il borgo che da secoli fa innamorare i poeti stranieri ultima modifica: 2019-03-12T16:07:03+01:00 da Giorgia Favero

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