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Una galleria d’arte a 29 anni: il sogno di Luca Sperandio

Galleria Esterno

Sembra quasi un mestiere d’altri tempi e invece nel 2021 è un giovane di soli 29 anni ad aprire una galleria d’arte a Vittorio Veneto. Le Lanterne è uno spazio piccolo e molto curato in zona Serravalle: ha inaugurato sabato 21 agosto e vi consigliamo di andare a dare un’occhiatina! Nel frattempo conosciamo da vicino il coneglianese Luca Sperandio e come è nata questa inaspettata impresa.

Luca, raccontaci un po’ di te… Chi sei e quale percorso di vita ti ha portato ad aprire una galleria d’arte?

Mi sono laureato in storia dell’arte a Ca’ Foscari nel 2017 quindi la passione per l’arte ha sempre fatto parte di me. Per un paio d’anni ho lavorato in una galleria a Mestre e lì ho imparato molto. Ho imparato a riconoscere meglio gli stili degli artisti, a capire se un quadro è buono o se addirittura è un falso – ce ne sono parecchi in giro! -, a interpretare meglio i gusti del pubblico. Ho cominciato ad acquistare delle opere seguendo un po’ la mia sensibilità artistica e da lì poi ho deciso di aprire una mia galleria.

Galleria Luca Sperandio
Luca Sperandio, al centro, all’interno della sua galleria Le Lanterne a Vittorio Veneto (Foto: Marco Dolfin)

Hai incontrato degli ostacoli lungo il tuo percorso?

Eccome! Inizialmente l’idea era di aprire il negozio a Venezia, dove c’è più flusso turistico e persone interessate a portarsi a casa un’opera di valore. C’era anche un bando indetto dalla città e dedicato a giovani under 30 per aiutarli a realizzare la propria attività commerciale. Sono arrivato secondo, il che per me è un ottimo risultato, ma solo il primo riceveva un sostegno dal comune. Ho cercato ugualmente affitti in città ma è stato un incubo e ho dovuto abbandonare l’idea. Allora ho deciso di cercare nelle mie zone e di dare fiducia al mio territorio. Per il momento la fiducia è stata ben ripagata perché ho trovato questo bellissimo spazio a Serravalle a un affitto accessibile. C’è voluto tanto tempo e tanta pazienza ma finalmente ho potuto inaugurare la mia galleria Le Lanterne!

La tua galleria si concentra su un genere particolare di arte? E se sì, perché proprio quello?

Non mi sono interessato a uno stile in particolare ma a un periodo, cioè quello a cavallo tra Otto e Novecento. Sono tutti pittori locali – o che hanno lavorato a lungo tra Treviso e Venezia – non noti al grande pubblico ma comunque famosi nel mondo dell’arte del territorio. Hanno tutti partecipato a grandi occasioni espositive come la Biennale di Venezia, altri persino alle esposizioni universali. Tra loro Virgilio Guidi, Corrado Balest, Augusto Murer, Fioravante Seibezzi. Venezia è sicuramente una delle protagoniste delle opere, infatti ho molti paesaggi lagunari e scene di genere in città. La scelta è nata dalla mia passione personale per questo periodo, di conseguenza però è anche quello che conosco particolarmente bene e questo mi consente di fare al meglio il mio lavoro di gallerista.

Galleria
Interno della Galleria Le Lanterne di Luca Sperandio a Vittorio Veneto il giorno dell’inaugurazione (Foto: Luca Sperandio)

Tra le tue opere, quali sono quelle su cui punti maggiormente?

Quella a cui tengo di più è un ritratto di Alessandro Zezzos, artista che all’epoca era ritenuto alla pari di colleghi famosi come Guglielmo Ciardi e Federico Zandomeneghi. Questo è un acquerello, tecnica più rara ma che lui padroneggiava. La storia di quest’opera è molto interessante, perché il personaggio ritratto, il tesoriere dell’ospedale di Serravalle – che ho qui a 200 metri! -, ne era così affezionato che nel suo necrologio invece di mettere la sua foto ha messo quest’opera. Quindi anche questo è molto affascinante e di pregio, poter raccontare le storie dietro ai dipinti. Ma l’opera più importante che ho è una veduta lagunare di Italico Brass, il nonno del famoso regista. Lui ha esposto per quasi quarant’anni di fila alla Biennale di Venezia ma ha vinto anche un premio all’Expo universale di Parigi del 1900 e quella di San Francisco del 1915.

Che ruolo ha per te l’arte nel 2021? Credi che potrebbe essere più vicina alla quotidianità delle persone? 

Questa è una domanda molto difficile! Ti posso dire che chi compra questo genere di opere per sé, lo fa per un senso estetico, cioè l’opera gli piace e ama averla in casa, poterla osservare quando vuole. In questo modo l’arte fa letteralmente parte della loro quotidianità. Credo che sia la cosa migliore: mi fa piacere l’idea che i miei quadri siano nelle case di persone che ci tengono – solitamente nei salotti e nelle camere da letto – e probabilmente gli strappano anche più di un sorriso durante la giornata.

Galleria Italico Brass
La veduta lagunare di Italico Brass citata all’interno dell’intervista

L’arte in questo senso dona serenità e credo anche che rafforzi il legame con la casa. Non c’è più lo spirito di una volta di creare delle belle case curate da tramandare di generazione in generazione, oggi le nostre abitazioni sono quasi “usa e getta”. Per questo credo che avere un’opera di valore e che piace in casa serve a recuperare un po’ questo senso identitario della persona con la propria abitazione. Non da ultimo, bisogna ricordare che l’arte è anche un investimento economico sicuro, trattandosi – nel mio caso – di opere storiche dal valore già consolidato.

Lo scorso sabato c’è stata l’inaugurazione… Com’è andata? Sei soddisfatto? Qual è stata la risposta a Vittorio Veneto?

L’inaugurazione è andata molto bene, ho ricevuto molta energia e incoraggiamento dai presenti, il che non guasta. So bene che ci vorrà tanta pazienza e tanto lavoro, soprattutto all’inizio per farmi conoscere. In tanti mi hanno fatto i complimenti e mi hanno detto che la mia sembrava un’impresa difficile e quasi impossibile. Non dico che sia una passeggiata ma la passione, se inseguita, ci può portare molto lontano. A Vittorio Veneto ci sono molti passanti incuriositi, ma naturalmente essendo un’attività di nicchia non sono in tanti ad entrare. Osservano a lungo la vetrina però, e così scoprono che c’è una novità in città. Prima o poi la notizia arriverà anche alle orecchie giuste!

Una galleria d’arte a 29 anni: il sogno di Luca Sperandio ultima modifica: 2021-08-26T07:51:57+02:00 da Giorgia Favero

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