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NATURA

Il parco dello Storga: una bellezza da valorizzare

Storga Risorgive

Nel tentativo di trovare dei lati positivi a questa pandemia, ci si potrebbe mettere il fatto che per vivere dei momenti di immersione nella natura abbiamo dovuto cercarli vicino casa invece di macinare chilometri. In tanti a Treviso hanno riscoperto il parco dello Storga una vera e propria perla poco valorizzata.

Lo Storga parco e fiume

Il parco prende il nome dal fiume Storga e dalle sue risorgive, che si trovano all’interno del parco. Siamo a meno di cinque chilometri in linea d’aria da piazza dei Signori. Il fiume è lungo appena sei chilometri ed è affluente di sinistra del fiume Sile, a cui si congiunge in zona Lanzago di Silea. Allo Storga all’interno del parco confluisce il fiume Piavon, che ha origine anch’esso nella stessa area. Proprio sulle risorgive si fonda la delicata bellezza di questo parco.

Storga Piavone
Case Piavone: uno degli ingressi al parco (Foto: Giorgia Favero)

Le Case Piavone e altro ancora

A due passi dalla risorgiva da cui sorge il Piavone si trovano le cosiddette Case Piavone, che segnano anche il punto d’ingresso privilegiato al parco. Le provincia di Treviso le ha scelte come sede del Museo etnografico provinciale e del Gruppo Folcloristico Trevigiano, dedito alla conservazione della memoria e delle tradizioni contadine. Altra struttura importante del parco è il Centro di recupero della fauna selvatica, dove sono accolti soprattutto uccelli. Qui splendidi animali come civette, falchi, ma anche cerbiatti e così via vengono soccorsi, riabilitati e poi rimessi in libertà. Ci sono inoltre degli orti urbani e da quest’anno partiranno anche i centri estivi del parco, organizzati dalla cooperativa Comunica per saldare nei bambini il legame con la natura e la salvaguardia della biodiversità.

Il verde del parco dello Storga

Viali di castagni, “tunnel” di fronde, antichissimi platani e poi frassini, aceri campestri, olmi, pioppi, ontani, persino un glicine che spunta a sprazzi e ad altezze impreviste. I quasi 70 ettari del parco dello Storga sono un concentrato di verde rigenerante. Guardando più attentamente in primavera si possono trovare anche primule, anemoni trifogliate, la falsa ortica con i suoi fiori purpurei, la pervinca. Tra i sentierini larghi e quelli più stretti, in molti fanno una passeggiata (anche con passeggini e carrozzine) o jogging, nelle aree verdi più ampie, come quelle in cui si riconosce chiaramente l’antica bonifica dei benedettini, ci sono gruppi che fanno yoga o tai chi o – perché no – persone che si concedono un pisolino all’ombra protettiva degli alberi, cullati dal richiamo degli uccelli.

Storga Abbandono
Uno degli edifici in abbandono immerso nella natura del parco. (Foto: Giorgia Favero)

Sorgenti, sorgenti, sorgenti

La cosa più sorprendente di questo parco tuttavia è l’acqua. Acqua pulita e cristallina che sorge dalla terra e che non possiamo che ammirare con meraviglia nel suo movimento continuo e silenzioso. Le risorgive sono dei veri e propri sistemi ecologici e sono davvero unici, un patrimonio di biodiversità di cui non possiamo non aver cura, non solo per il fatto che esiste, ma anche perché è una meraviglia da osservare. Notevole per esempio il coro di rospi gracidanti, quasi assordante, che si può incrociare lungo la passeggiata, oppure il placido scorrere dell’acqua tra le piante lacustri. Per gli appassionati del genere o per i curiosi più pazienti, è possibile appostarsi silenziosamente in diversi angolini per vedere apparire qualche uccello. Se ne sono censite più di cento specie in questo ambiente!

Il parco dello Storga tra incuria e minacce

Diciamolo pure: non è un parco attrezzato, né un parco “in sicurezza”. È adatto a chi non ha paura di sporcarsi e non si fa impressionare da assi di legno un po’ traballanti. Certo, sarebbe molto meglio se ci fosse più manutenzione – almeno per una questione di sicurezza – ma ciò che colpisce dello Storga è proprio il suo essere selvaggio, soprattutto nella zona sud ovest. I più attenti e avventurosi si imbatteranno anche in vecchie costruzioni totalmente “divorate” dalla natura. In certe zone la sensazione che si prova, se ci si prende qualche minuto di silenzio, è quasi mistica.

Storga Viale
Uno dei viali principali del parco (Foto: Giorgia Favero)

Eppure, a pochi passi da qui si vorrebbe costruire una RSA: un edifico molto grande che comporterebbe degli importanti lavori sul suolo che non possono non compromettere il delicato equilibrio delle sorgenti dello Storga. Come se di luoghi de recuperare nelle vicinanze non ce ne fossero. Basti pensare all‘ex brefotrofio, altro edificio abbandonato – questa volta però molto più grande e di non secondario interesse architettonico – in cui vi potreste imbattere nella vostra passeggiata avventurosa. Ci si augura che il Comune non autorizzi la nuova costruzione e piuttosto si adoperi per il recupero dei tanti, tantissimi edifici abbandonati del territorio.

Il parco dello Storga: una bellezza da valorizzare ultima modifica: 2021-04-29T08:54:25+02:00 da Giorgia Favero

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Bellissimo.

Piergiorgio Ricato

Io vado spesso al parco e mi domando come mai nessuno ripari le passerelle e faccia manutenzione il responsabile chi e’ ????

mariano

Ti chiedo si può visitarlo in bici…ciao grazie..

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