Si chiama Beeasap la nuova piattaforma trevigiano-vicentina di recente fondazione che mette in mostra l’artigianalità e le competenze delle piccole aziende territoriali.
Cos’è Beeasap?
Era lo scorso aprile quando Marco Giusto, trentacinquenne trevigiano, e Tommaso Zandinella, trentatreenne bassanese, hanno deciso di dare una loro risposta alla crisi provocata dalla pandemia da Coronavirus. Lo hanno fatto nel modo più spontaneo e disinteressato possibile, ovvero scegliendo di mettere a disposizione le loro competenze in ambito digitale a quelle aziende che ne sono prive. Così è nato Beeasap. Una piattaforma online a cui le attività del territorio possono iscriversi gratuitamente e mettere in mostra i loro prodotti, ma anche le loro competenze. Il progetto non ha finanziamenti né investitori e per la sua diffusione ricerca un appoggio territoriale attraverso le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria (tra cui Confartigianato Asolo-Montebelluna).
Il nome
Un nome curioso ben presto svelato. Bee come “ape”, perché “esattamente come le api, le piccole aziende sono fondamentali per la sopravvivenza di un territorio – spiega Tommaso Zandinella, il fondatore bassanese e responsabile del marketing – Einstein diceva che se le api scomparissero di punto in bianco dalla faccia della terra, il genere umano sarebbe sopravvissuto per non più di quattro giorni. Così secondo noi accadrebbe se scomparissero le piccole imprese locali“. Asap invece è un’abbreviazione della messaggistica inglese che significa “appena possibile” (=as soon as possible). Questo sottolinea l’urgenza da loro percepita di fornire un aiuto concreto alle attività in difficoltà a causa della pandemia.
Come funziona Beeasap
Dopo mesi di progettazione e sviluppo, la piattaforma Beeasap è online da fine settembre. Da allora si sono iscritte oltre duecento attività del Veneto, in particolare delle province di Treviso, Vicenza e Verona. Si tratta di negozi, artigiani, pasticcerie, alimentari, fiorai, ma anche parrucchieri, centri estetici oppure dei professionisti che offrono un determinato servizio. Sono aziende o professionisti che non hanno le capacità o il budget da investire per avviare un processo di digitalizzazione della loro impresa. Ad esse viene gratuitamente fornito il tutto, dal web marketing alla comunicazione e dalla grafica allo sviluppo tecnico.
Esse possono usare Beeasap sia come strumento integrativo della loro comunicazione online, se ne hanno altri (sito web o social media) sia come strumento unico per farsi conoscere online. “Le esigenze di consumo odierne, e soprattutto degli ultimi mesi, privilegiano la dimensione online – spiega ancora Tommaso Zandinella – per questo vogliamo dare una mano alle piccole aziende ad intercettare tali abitudini di consumo e digitalizzare più territori possibile, così da non lasciare indietro nessuno“. Gli utenti non devono far altro che collegarsi al sito www.beeasap.com e fare la loro ricerca tramite il luogo (per esempio il comune di residenza) oppure attraverso l’attività a cui sono interessati. In un istante compariranno le aziende interessate, con tutte le informazioni necessarie al consumatore.
Il mercatino di Natale
Un progetto interno alla piattaforma è il mercatino di Natale. Le aziende interessate possono registrarsi all’interno di Beeasap entro il 1 dicembre 2020. Fino al 6 gennaio potranno scegliere un massimo di 10 prodotti da mettere nella “vetrina digitale”. Per i cittadini sarà come passeggiare tra le bancarelle di un grande mercato. Il vantaggio è doppio: fare dei bellissimi regali di Natale ai propri cari e al contempo sostenere l’economia e le comunità territoriali. In questo modo le persone possono conoscere le valide attività che hanno intorno. Soprattutto senza ricorrere a multinazionali di consegna o aziende estere per acquistare qualcosa che possono trovare più vicino. “Partiamo dai Mercatini di Natale per portare le piccole attività nel futuro – racconta Marco Giusto, fondatore trevigiano e Web Developer – Questa nostra piattaforma è un regalo a tutte le piccole attività produttive“. La missione quindi è semplice: salvare il Natale, e non solo quello.