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Scopriamo gli artisti trevigiani: Antonio Canova

Antonio Canova

Antonio Canova è stato probabilmente l’artista più importante della sua epoca, e lo è stato a livello internazionale. A dare dei natali tanto illustri è stato un piccolissimo paesino della Marca, Possagno, che si trova nell’estremo nord ovest della provincia.

La storia e l’arte di Antonio Canova

Da pochi giorni abbiamo festeggiato il compleanno del Maestro. Antonio Canova è nato il primo novembre 1757 a Possagno appunto in una famiglia di scalpellini e tagliapietre da cui assorbe ben presto l’interesse per la scultura e l’architettura. Mosse i primi passi artistici nell’asolano ma è a Venezia che si forma come sculture e impara la gestione di bottega. Roma è invece la città che comincia a consacrarlo come artista: grazie a importantissime commissioni si fa notare in tutta Europa e diviene ben presto il massimo esponente del Neoclassicismo a livello mondiale.

Gipsoteca Possagno Canova Tempio
Il tempio progettato da Antonio Canova, dove tutt’oggi riposano i suoi resti

Tra i suoi committenti di annoverano papi (come Clemente XIV), imperatori (come Napoleone), aristocratici e altri personaggi illustri (da Maria Cristina d’Austria a Thomas Jefferson). A Canova venne affidato anche l’appellativo di “nuovo Fidia”, alludendo al grande maestro della Grecia classica. Il Neoclassicismo infatti riprendeva i modelli di bellezza classici e inseguiva gli ideali di armonia e perfezione. La morte colse lo scultore a Venezia il 13 ottobre 1822 a casa dell’amico Florian vicino piazza San Marco.

Dove trovare Antonio Canova nella Marca

Per un’immersione totale nella vita e nell’arte di Antonio Canova probabilmente non c’è nulla di meglio di una mezza giornata a Possagno. Lì è possibile visitare la sua casa museo, dove sono conservati alcuni oggetti e ambienti dell’epoca in cui il maestro vi ha vissuto. Interessanti anche gli spazi dedicati al lavoro, per comprendere l’innovativa tecnica di realizzazione scultorea messa a punto dall’artista.

Gipsoteca Possagno Canova Sala Ottocentesca
La sala ottocentesca della gipsoteca, progettata fin dal principio per essere un museo

Particolarmente suggestiva inoltre la gipsoteca (ovvero un museo di gessi), dove potrete lasciarvi conquistare dalle forme e dal bianco smagliante di alcune delle opere più importanti prodotte dalla sua bottega, quali Amore e psiche (stanti), Le tre grazie, il Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria, Paolina Borghese, Teseo e il minotauro tra le altre. La visita poi non può che concludersi con l’ingresso al tempio, progettato dallo stesso Canova ispirato dal Pantheon di Roma e dal Partenone di Atene, dove si conserva la sua salma. Altre tracce del Maestro le trovate poco distante, al Museo Civico di Asolo, che conserva oggetti, due graziose tempere e due importanti marmi.

Un’opera da conoscere

Tra tutte le opere più suggestive da osservare nella Marca, una delle più significative è Amore e psiche stanti. Si tratta di un’opera di cui esistono due esemplari in marmo (uno al Louvre di Parigi e uno all’Ermitage di San Pietroburgo) ma di cui potete contemplare il gesso proprio alla gipsoteca di Possagno.

Amore E Psiche Stanti
Dettagli dell’opera in gesso Amore e Psiche (stanti) realizzata dal Canova e bottega. Foto: Canova Experience

Meno famosa della sua controparte Amore e psiche giacenti (anche in questo caso le due copie marmoree sono al Louvre e all’Ermitage), questa ne conserva tutte le caratteristiche principali che la rendono così famosa. In primis la love story travagliata tra Amore, figlio di Venere, e la seducente Psiche, che per ira della dea cade in un sonno profondo da cui la risveglia l’amato con un bacio. Le due figure sono come un unico corpo stretto in un tenero abbraccio. Gli sguardi si concentrano nel delicato gioco di mani che sorreggono una farfalla. Essa è simbolo della propria anima donata all’amato e della fragilità umana, messa tuttavia a disposizione di chi amiamo. La perfezione fisica dei corpi si bilancia con la commozione provocata dai teneri gesti dei due, simbolo di grande complicità.

Scopriamo gli artisti trevigiani: Antonio Canova ultima modifica: 2020-11-12T13:58:51+01:00 da Giorgia Favero

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