Record Store Day 2019, anche Indie è in festa – itTreviso

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Record Store Day 2019, anche Indie è in festa

Indie Logo

Sabato 13 aprile 2019 torna il Record Store Day, la giornata mondiale dei negozi di dischi, arrivata alla sua 12esima edizione. Nata da alcuni negozianti newyorkesi come trovata per uscire dalla crisi, si è trasformato in un appuntamento globale di culto per gli appassionati di musica. itTreviso ha deciso di festeggiarlo insieme a Nello Simioni, esperto del settore e titolare di Indie in via Inferiore nel centro storico della Marca.

Tutti ti conoscono come Nello Indie, dove Indie sta per musica indipendente, fai questo lavoro ormai da oltre trent’anni, se non ho fatto male i conti…

Ho iniziato nel 1985 a 25 anni con l’emanazione locale della toscana Materiali Sonori; c’era Luciano “Fricketti” Trevisan, storico “agitatore culturale veneziano” e ci occupavamo di importazione dall’estero e vendita per corrispondenza di etichette rock indipendenti. Fra gli artisti più noti avevamo i Tuxedomoon, il gruppo principe della New Wave colta, e siamo stati i primi ad importare la musica africana. C’era poi anche un’attenzione verso le realtà locali, come per esempio gli Art Decò.

Il passo successivo è stato il negozio Indie, in via Paruta a Mestre.

Sì, nel 1992, perchè mi ero accorto che la vendita per corrispondenza era fine a se stessa, diventava un giro vizioso e anche perchè la parte indipendente stava cominciando a crescere troppo, con un segmento che non era ancora coperto, come punk, grunge, hard core, elettronica e nessuno dei molti negozi ufficiali credeva al mercato dei dischi indipendenti, inoltre avevo il reparto dell’usato.

Il negozio Indie di via Inferiore a Treviso

L’interno del negozio di vinili Indie

Dal 2015 sei tornato nella tua città, Treviso, dove vende solo vinili, perchè questa scelta?

Come tutte le scelte commerciali che ho fatto non sono basate esclusivamente sulla moda del momento, ma su analisi precise. A Mestre, per esempio, sono stato uno dei primi negli anni Ottanta a contribuire a creare le mostre del disco, che erano fatte esclusivamente per i vinili, perchè le major li avevano eliminati dalla distribuzione. A queste mostre-mercato c’era quindi un riciclo di quell’usato che non si trovava più nuovo. È stato dal 2007, con l’esplosione di queste fiere, che ho capito l’importanza del vinile e ci ho scommesso sopra.

Oggi si vendono più dischi nuovi, usati o da collezione?

In questi questi cinque anni è cambiato tutto: il vinile era una percentuale del 20 per cento, rispetto ai cd, oggi è diventato il contrario. Il nuovo, che nel frattempo le case discografiche hanno ripreso a stampare, sta aumentando velocemente. Oggi i dischi vengono ristampati su vinile ed il nuovo costa quasi meno dell’usato. Poi c’è il collezionismo, che è un segmento a parte, più alto, perchè ci sono problemi di reperibilità e di costi.

Qual è l’età media e la tipologia di clienti dei negozi di musica come il tuo?

Non è vero che l’età media si sia alzata, come molti credono. Le cose cambiano molto velocemente, come i luoghi comuni che ad acquistare i vinili siano solo gli ultra-quarantenni; i ragazzi che comprano i dischi, a volte anche tante copie, sono sempre di più. Il volume si è molto ampliato, proprio per merito dei giovani. Ho scelto di aprire in centro a Treviso proprio puntando su una clientela giovanile, non punto sui miei coetanei per dare continuità alla mia idea. Per esempio a Treviso sono stato uno dei pochi ad aderire al 18app, il bunus cultura per i giovani, che ha avvicinato diversi ragazzi ai dischi.

Nello "Indie" al banco del suo negozio di vinili

Nello Simioni, titolare di Indie a Treviso

C’è poi anche un altro commercio collegato, quello dell’alta fedeltà, anche in questo caso nuova e vintage…

Esatto, è tutto l’indotto che è completamente cambiato, anche nella tecnologia c’è la ricerca del modo nuovo per i diciottenni di affrontare la musica, forse con un po’ più di rispetto e con un approccio culturale. Mi ricordo che anni fa sul retro dei dischi c’era scritto “la musica è cultura”, ma personalmente è una promozione che rifarei oggi, anche a livello europeo.

Hai qualche aneddoto da raccontare sul mondo del collezionismo?

È un mondo che mi piace, ma che non inseguo, anche perchè il collezionista è una persona complicata. La definizione di collezionista è soggettiva, ma quelli veri sono capaci di spendere qualsiasi cifra, arrivando a pagare qualche migliaio di euro per un vinile raro, l’obiettivo è possedere l’oggetto, senza contrattare sul prezzo, altrimenti rischi di perderlo.

Vogliamo concludere con il Record Store Day, la festa dei negozi di dischi?

Certo, la giornata del Record Store Day è nata nel 2007, partendo da un piccolo circuito di negozi di dischi, che hanno convinto le etichette indipendenti a creare delle tirature limitate di vinili ad hoc. A contribuire a farla diventare una giornata mondiale è stato il coinvolgimento come testimonial di artisti di fama mondiale, come i Metallica, Iggy Pop e Springsteen. Proprio di quest’ultimo ricordo che diceva: “mi raccomando, dovete andare nei negozi di dischi in quel giorno ed acquistarne uno, non importa di chi, altrimenti queste attività rischiamo di chiudere”.

Anche in Italia all’inizio eravamo in pochi, ma nel corso degli anni le pubblicazioni realizzate esclusivamente per questa giornata si sono moltiplicate. E poi ci sono le case discografiche che si sono accorte dell’errore fatto 40 anni fa, con l’abbandono del vinile. Oggi nessuno può prevedere il futuro, ma secondo me, dato che per fare un cd il costo è basso, questo supporto potrà resistere. Oggi ci sono anche gli mp3, il digitale, ma manca il fascino delle copertine, che a volte sono opere d’arte, non c’è il contatto con l’oggetto, però ormai non si può più andare contro la tecnologia ed il futuro!

Record Store Day 2019, anche Indie è in festa ultima modifica: 2019-04-11T20:58:05+02:00 da Gigi Fincato

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