Chi sa collocare il piccolo capoluogo veneto nella cartina geografica, di solito lo collega anche a uno dei dolci italiani più buoni e famosi che, si dice, abbia trovato origine proprio nel suo territorio: il tiramisù. In tempi antichi la città era considerata “Fedelissima” della Serenissima, e negli affreschi della chiesa di San Nicolò vi è una delle prime rappresentazioni di occhiali della storia. Oggi però c’è un altro primato di cui andar fieri a Treviso: l’ecologia, con la percentuale più alta in Italia di raccolta differenziata, 87,8%.
Un interesse ecologico crescente
Questo importante dato viene fornito dall’ISPRA sull’anno 2017 e si inserisce su una media nazionale del 55,5%. Non solo: secondo il medesimo rapporto, Treviso è anche una delle province italiane con la produzione di rifiuti pro capite più bassa (398 kg/ab). Secondo un’indagine condotta da Contarina S.p.a., società che controlla la raccolta differenziata di 49 comuni trevigiani, i cittadini hanno una conoscenza molto elevata del servizio loro offerto e di come smaltire al meglio i rifiuti prodotti. Merito forse delle numerose attività realizzate con le scuole (punto cardine anche di Savno Servizi, che gestisce altri 44 comuni del territorio provinciale). Lì infatti si formano cittadini non solo del domani, ma anche del presente, poiché portano le loro scoperte in casa e non mancano di “bacchettare” i genitori distratti. Incontri e visite guidate agli impianti vengono inoltre regolarmente organizzate per educare alla sostenibilità ambientale.
Cultura e riciclo in primo piano
È dura surclassare il primato del tiramisù nella scala dell’orgoglio trevigiano, ma la questione ecologica i cittadini la sentono davvero vicina. Così il riciclo va oltre la pratica quotidiana e diventa momento di riflessione culturale. Lo sa bene l’associazione TRA – Treviso Ricerca Arte che dal 27 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019 ha organizzato una grande mostra diffusa sul tema. Essa ha coinvolto ogni forma d’arte oltre che numerosi enti, esercizi commerciali, aggregazioni culturali, aziende (tra cui la stessa Contarina) e privati cittadini. Più di 26.000 persone hanno camminato e riflettuto sulle opere di “scarto” realizzate dagli artisti, dai grandi maestri dell’arte contemporanea come Alberto Burri, Marcel Duchamp e Mimmo Rotella fino ai ragazzi del liceo artistico cittadino. Non solo dunque il tema dei rifiuti e della raccolta differenziata ma anche dell’inquinamento e del riutilizzo, affrontati da artisti di ieri e di oggi. Una mostra da cui la città si è fatta coinvolgere, con lo sguardo, la mente e anche le orecchie. Tanti sono stati gli eventi organizzati dai vari attori per riflettere sul tema dell’oggetto, dello scarto, della noncuranza.
Record (in negativo) per migliorare ancora
Indugiare su questi record positivi fa piacere ma non basta, perché la sfida ecologica è dura e molto sfaccettata. Treviso è risultata per molti giorni, nel corso di questi ultimi anni, la città più inquinata d’Italia in termini di concentrazioni di pm10: un primato che pesa nella città (e provincia) che si leva a baluardo dell’ecologia. La città del resto si colloca nella pianura padana, che gli esperti considerano una delle aree più inquinate d’Europa. La speranza è allora di vedere attuate politiche ecologiche che vadano anche in questa direzione, così che Treviso possa vantarsi di nuovi primati.