Tra i suoi vanti, Castelfranco Veneto è nota per aver dato i natali a Tina Anselmi, partigiana e politica della repubblica italiana che ci ha lasciati soltanto sei anni fa. Da fine settembre inizieranno le riprese del film RAI Fiction dedicata a questo incredibile personaggio, che sarà interpretato da Sarah Felberbaum.
Al via il film su Tina Anselmi
Dovrebbe intitolarsi Tina, partigiana della democrazia il film firmato RAI Fiction dedicato alla grande politica castellana Tina Anselmi. A vestirne i panni sarà l’attrice italiana di origini britanniche Sarah Felberbaum, 42 anni, già comparsa in serie del calibro de I Medici, Il giovane Montalbano e Caterina e le sue figlie. A centinaia si sono presentati nella seconda metà di luglio a Castelfranco e Bassano per i provini organizzati da BiBi Film con la speranza di diventare comparse nel film. Le riprese inizieranno a fine settembre e le due città diventeranno veri e propri set cinematografici: «I lavori sono partiti – afferma il sindaco di Castelfranco Stefano Marcon – Noi abbiamo un ruolo marginale in questo ma abbiamo messo a disposizione gli spazi per la selezione e faremo altrettanto con la città durante le riprese che credo andranno a toccare i luoghi più significativi tra cui il Parco Bolasco».
Tra i collaboratori del film serie a firma RAI c’è anche Anna Vinci, esperta di Tina Anselmi con tanto di pubblicazioni. La sceneggiatura invece è opera di Monica Zappelli, tra le penne più apprezzate del cinema italiano. Infatti è David di Donatello nel 2000 per “I cento passi”, e già autrice di molte serie tv legate alla vita di italiani illustri (da Enrico Mattei a Maria Montessori). Il film racconterà Tina Anselmi dagli esordi come staffetta partigiana, poi la sindacalista, il primo ministro donna della Repubblica Italiana, prima al Lavoro e alla Previdenza sociale, poi alla Sanità, fino al 1984 con la conclusione dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2 di Licio Gelli.
Un alto profilo
Nata appunto a Castelfranco il 25 marzo 1927, Tina Anselmi è una delle donne più note e importanti della storia repubblicana del nostro Paese. Ha soltanto 17 anni quando diventa una staffetta unendosi alla brigata autonoma Cesare Battisti. Finita la guerra si laurea all’Università del Sacro Cuore a Milano in Lettere e comincia a insegnare come maestra elementare. Un’esperienza che le fa da volano per la carriera sindacale e da lì politica. La sua voce e la sua attività sono note tanto in Italia quanto in Europa. Nel 1968 viene per la prima volta eletta come deputata (lo sarà fino al 1992) e poi sottosegretario al lavoro nel V governo Rumor e nel IV e V governo Moro.
Soltanto nove anni dopo, nel 1976, viene eletta ministro per la prima volta: del Lavoro prima e della Sanità poi, nel 1978. In Italia è la prima donna a ricoprire questa carica. A lei si deve l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale che ancora oggi garantisce un’assistenza libera e gratuita a tutti i cittadini e agli stranieri in Italia. Da quel momento Tina Anselmi ricopre altre posizioni di prestigio. Tra queste Presidente del Comitato italiano della FAO, della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2, della Commissione nazionale sulle conseguenze delle leggi razziali per la comunità ebraica italiana. Muore a Castelfranco il primo novembre 2016.
L’ultima, insensata provocazione
E proprio in questi giorni il nome di Tina Anselmi è rimbalzato nuovamente di bocca in bocca. Nella notte tra il 18 e il 19 agosto è stata tracciata con vernice nera una svastica su una lapide intitolata alla politica in un giardino di via San Marino a Torino. Un giardino che dallo scorso aprile porta proprio il nome di Tina Anselmi. La politica intera ha condannato trasversalmente l’atto vergognoso e ignobile che – ci si auspica – sarà giustamente punito. Sabato 20 agosto l’ANPI Veneto sezione di Castelfranco Veneto si è riunita insieme a numerosi rappresentanti della società civile e semplici cittadini al cimitero di Castelfranco per depositare una corona di fiori sulla tomba della politica. Iniziative simili si sono svolte anche in altre città del Veneto, come Mirano.
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