L’AVIS Provinciale della Marca “si è fatta le analisi” commissionando una ricerca per individuare punti di forza e di debolezza del sistema donazioni. Presentata la scorsa settimana in conferenza stampa all’ospedale Ca’ Foncello, ha un importante obiettivo: l’aumento delle donazioni nel 2023.
AVIS sotto analisi
Ha coinvolto quasi 4.000 persone la ricerca commissionata da AVIS Provinciale di Treviso attraverso un questionario online – e alcune interviste dirette – sottoposto a donatori ed ex donatori. Lo scopo: scoprire cosa avvicina e cosa allontana i donatori trevigiani rispetto alla donazione. L’indagine ha individuato – accanto a motivi indipendenti da AVIS come problemi di salute e un po’ di pigrizia – anche mancanze e fragilità in capo ad AVIS da cui trarre importanti spunti di miglioramento sia organizzativo che comunicativo. La buona notizia è che la maggior parte dei donatori (70%) dichiara di donare per puro altruismo. Ma c’è chi lo fa per senso civico (12%) oppure per motivi egoistici (ad esempio il 2% per ottenere le analisi del sangue gratuite).
Dalla ricerca emerge infine un desiderio di maggior coinvolgimento dei donatori e degli associati e la possibilità di reperire informazioni in modo semplice, soprattutto da parte dei giovani. I ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 25 anni hanno goduto di una particolare attenzione in questa indagine e da loro arriva forte e chiara la richiesta di una maggiore digitalizzazione.
Le novità all’orizzonte
Mossi da un forte altruismo, gli Avisini dunque donano anche a fronte di alcune difficoltà logistiche, come le giornate di donazione – appuntamenti domenicali calendarizzati da AVIS per raccogliere le donazioni e verificare l’idoneità fisica di nuovi aspiranti donatori – dove spesso si fatica a trovare posto. Ecco allora che un aumento delle opportunità di donazione nelle unità mobili è già allo studio dell’associazione provinciale della Marca. Rispetto alla comunicazione, AVIS Provinciale Treviso ha già in programma una maggiore presenza sui social media, anche per intercettare giovani possibili donatori. Molto importante dunque l’aspetto della digitalizzazione, grazie alla quale l’Associazione Volontari Italiani del Sangue punta anche a una maggiore fidelizzazione dei già donatori.
Gli Avisini della Marca
Ad oggi gli Avisini della Marca sono 34.901 tra donatori ed ex donatori, di cui 13.071 donne e 21.830 uomini. Gli attuali donatori sono 30.127. Circa il 15% di questa compagine associativa è rappresentata dai giovani dai 18 ai 25 anni, fascia d’età guardata con particolare interesse da AVIS. Spiega infatti la presidente di AVIS regionale Veneto Vanda Pradal che “i vecchi sono i binari sui quali far viaggiare la locomotiva, ovvero i giovani, che devono essere introdotti nel mondo del dono ma anche del volontariato, per rendere anche loro responsabili nei confronti della nostra società“. L’AVIS Provinciale di Treviso raggruppa 89 sedi comunali sparse nel territorio.
SOS dell’AVIS
Le donazioni di sangue ed emocomponenti risultano ancora in calo. Risentono purtroppo del lungo periodo segnato dai lockdown e anche del calo demografico, in quanto i donatori “forti” risultano essere piuttosto avanti con l’età. Per questo l’Associazione Volontari Italiani del Sangue invita nuovamente alla donazione, certamente del sangue ma soprattutto anche del plasma. La plasmaferesi è infatti una procedura un po’ più lunga (circa 40 minuti di prelievo contro i 7 del sangue intero). Non va però dimenticato che è un importantissimo salvavita. Su 30.127 donatori e donatrici del 2022, ad oggi sono 38.048 le donazioni effettuate tra sangue intero (30.889), plasma (6.295) e piastrine (864). Un numero che si auspica in crescita nel 2023.