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Un doveroso addio allo stilista Pierre Cardin

Pierre Cardin Ritratto

Ci ha lasciati il 29 dicembre 2020 lo stilista Pierre Cardin all’età di 98 anni. Il genio del design, deceduto per cause naturali in un ospedale di Parigi, era nato nella Marca nel 1922.

Le origini italiane di Cardin

Noto in tutto il mondo come Pierre Cardin, da leggersi “Carden”, all’anagrafe di San Biagio di Callalta (TV) il nome lo si trova ancora come Pietro Costante Cardin, da leggersi “Cardìn”, da buon trevigiano. Era il 2 luglio del 1922 quando a Sant’Andrea di Barbarana viene al mondo un futuro genio. Nasce in una famiglia benestante rovinata dalla prima guerra mondiale: proprio le difficoltà economiche spingono i Cardin a lasciare il Veneto e a trasferirsi in Francia. Il futuro couturier aveva soltanto due anni ma non ha mai smesso di manifestare un profondo legame con il territorio veneto. “La mia origine non l’ho mai dimenticata“, spiega in un’intervista “parlo un po’ male l’italiano ma capisco bene il dialetto veneto… ah sì, va ben!“.

Pierre Cardin
Una fotografia di Pierre Cardin. (Fonte: pierrecardin.com)

Veniva spesso in visita, soprattutto dopo l’acquisto della dimora di Ca’ Bragadin a Venezia, vicino Rialto e vicino (non a caso) al suo Espace Pierre Cardin. “Siamo sempre stati onorati di averlo avuto come concittadino – scrive sui social il sindaco di San Biagio di Callalta Alberto Cappelletto – e siamo stati orgogliosi di quello che ha rappresentato nel mondo […] Oggi piangiamo la morte di un figlio della nostra terra e faremo in modo che della sua memoria rimanga traccia anche nel paese dove egli ha vissuto la sua infanzia e che gli ha sempre manifestato affetto e stima“.

Un couturier geniale

Fin da bambino Cardin stimola la sua sensibilità estetica attraverso numerose riviste e all’età di 14 anni inizia ad imparare il mestiere di sarto. Era il 1936. Meno di dieci anni dopo già lavorava per Elsa Schiaparelli e poi per Christian Dior, contribuendo alla nascita del celeberrimo New Look. Nel 1950 fondò la sua firma e debuttò ufficialmente nella haute couture tre anni dopo. Visionario è la parola che tanti amano accostare alla sua persona creativa perché era molto affascinato dallo spazio e dalla robotica, ed era animato da una costante spinta verso il futuro. Da questo punto di vista, era una vera e propria incarnazione dello spirito degli anni Sessanta. “I capi che invento sono per uno stile di vita che non esiste ancora, il mondo di domani” spiegava il maestro in un’intervista.

Bubble Dress
Uno degli abiti di successo della metà del Novecento, il cosiddetto bubble dress, “abito a bolla”, del 1954. (Fonte: pierrecardin.com)

Nel 1964 crea la linea Cosmocorps, utilizzando materiali insoliti nella moda come il vinile, il pvc e la plastica. Amava uno stile dalle linee geometriche ed era interessato a forme che si adattassero tanto all’uomo quanto alla donna. Fu il primo stilista ad aprire un negozio in Giappone: era il 1957 e tutti gli altri seguirono a ruota. La sua innovazione più nota tuttavia è il cosiddetto prèt-à-porter, ovvero delle collezioni d’abiti già confezionati e messi in vendita nei grandi magazzini. Tutto normale per noi oggi, un vero e proprio scandalo nel 1959. Fu tra i primi a lanciare una collezione di moda dedicata ai bambini, nel 1966. Per tutta la vita raccolse una serie di successi e di eccezionali colpi di genio: tanto per dirne alcuni, vestiva i Beatles, ha sfilato per primo sulla Muraglia Cinese, ha conquistato una stella sulla famosa Walk of Fame hollywoodiana.

Cardin: moda, design e non solo

Il suo stile avanguardistico non si distingue soltanto nella moda. Ellissi e spirali caratterizzano anche mobili, architetture, oggetti, accessori… L’interesse per il design era nato in tenera età e comincia a sviluppare però appieno solo dagli anni Sessanta. Particolarmente famosa la collezione Sculptures utilitaires del 1977.

Sculptures Utilitaires
Esposizione del 2017 della collezione Sculptures utilitaires. (Fonte: pierrecardin.com)

Fu un grande imprenditore, naturalmente: segnaliamo in particolare l’acquisto della famosa catena di ristoranti francesi Maxim’s, che ha esportato con successo in tutto il mondo. Con questo nome ha anche progettato una serie di prodotti alimentari tra cui un’acqua prelevata e imbottigliata in Italia, a Pratovecchio Stia (Arezzo), città di cui era diventato anche cittadino onorario. Fino alla morte è rimasto a capo del suo impero. Molto consigliata una visita al suo museo in pieno Marais, a Parigi, fondato sei anni fa. Quando nel 2019 gli si chiese, al termine di racconti esistenziali strabilianti, che cosa non avesse fatto nella vita, ecco la sua candida risposta: “Cantare“.

Alcune curiosità… architettoniche

Fino a poco tempo fa Cardin possedeva una villa a pochi chilometri da Cannes, in Costa Azzurra. Si tratta di una curiosa architettura progettata dall’architetto bulgaro Antti Lovag chiamata anche il “palazzo delle bolle”. Tutto infatti nell’enorme villa ha forma sferica: piscine, giardini, un anfiteatro… non ci sono angoli, tutto è di forma sferica o che rimanda ad essa, stanze comprese. La casa ideale per un designer! Cardin vendette la casa per ben 350 milioni di euro. Del resto anche l’area industriale di Venezia ha “rischiato” per ospitare un pizzico del suo genio visionario. Il couturier aveva infatti progettato uno spettacolare grattacielo per Porto Marghera nel 2012.

Palazzo Di Luce Cardin
Un render che illustra una vista diurna sul palazzo di luce progettato da Pierre Cardin

Il “palazzo della luce” doveva essere alto quasi 300 metri e costare un miliardo di euro; secondo alcuni costituiva il suo testamento artistico. Uffici, negozi, struttura alberghiera, cinema multisala, università della moda: ecco alcuni dei servizi che avrebbe ospitato. Non solo, sarebbe stato anche ecologico: pannelli fotovoltaici, sfruttamento dell’energia geotermica ed eolica per garantire una totale indipendenza energetica. Sarebbe stato un importante investimento che avrebbe favorito la riqualificazione di Porto Marghera ma non era stato possibile raggiungere un accordo con le amministrazioni locali. Cardin del resto non è nuovo a simili operazioni. Nel 2001 acquistò il castello di Lacoste, nel sud della Francia, noto per essere stato residenza del Marchese de Sade. Il sito era in rovina e venne totalmente riqualificato; la cittadina stessa è rinata e si è dotata, sempre grazie all’ala di Cardin, di un festival culturale.

Un doveroso addio allo stilista Pierre Cardin ultima modifica: 2020-12-30T11:53:34+01:00 da Giorgia Favero

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