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La Sala delle donne: omaggio della città di Treviso

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Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne si parla molto di femminicidi, di violenza perpetrata, tanto quella fisica quanto quella psicologica e sociale, altrettanto insidiose. Tutto questo si combatte con la cultura e con l’esempio. Per questo vi raccontiamo l’iniziativa di giusto due mesi fa avviata dal Comune di Treviso: la Sala delle Donne.

La Sala delle Donne

La Sala delle Donne è un progetto di Terziario Donna Confcommercio per sollecitare una riflessione sull’impegno femminile, costantemente presente e in continua evoluzione. Come spiegato sul sito dedicato, è la declinazione sul territorio dell’iniziativa “Sala delle Donne”, inaugurata nel luglio 2016 a Montecitorio dalla allora Presidente della Camera Laura Boldrini, con l’obiettivo di dare visibilità a tutte le donne che, secondo quanto cita l’art. 4 comma 2 della Costituzione, abbiano contribuito significativamente “al progresso materiale o spirituale della società”, in epoche passate come ai giorni nostri, in settori diversi. Qui a Treviso il progetto ha visto una sinergia di partner raccolti per raccontare al meglio queste storie. In particolare il Treviso Comic Book Festival ha selezionato gli illustratori delle storie mentre il Carta Carbone Festival ha selezionato gli autori delle biografie.

Sala Delle Donne Inaugurazione
L’inaugurazione in Piazza Rinaldi della Sala delle Donne, il 24 settembre 2021 (Foto: Giorgia Favero)

La Sala delle Donne di Treviso ha inaugurato lo scorso 24 settembre in piazza Rinaldi. È stata esposta fino a ieri a Ca’ Sugana, sede del Comune di Treviso. Da oggi e fino al 10 gennaio sarà presso la Provincia di Treviso e poi da lì girerà in tutte le sedi che ne faranno richiesta.

Le 9 Donne Trevigiane

Sono 9 le donne selezionate da Terziario Donna Confcommercio per la città di Treviso. Due di loro, Tina Anselmi e Maria Pia Dal Canton, si riferiscono alla storia di Treviso e sono due pilastri di ispirazione per la nostra città. Elena Casagrande, classe 1992 e direttrice editoriale della rivista La chiave di Sophia, è stata scelta per i suoi meriti in ambito culturale. Per i meriti in ambito sportivo grazie al suo palmares senza fine invece Silvia Marangoni, pattinatrice classe 1985. Imprenditrice di successo già a 23 anni e capa di una delle più importanti aziende di abbigliamento per bambini in tutta Europa troviamo invece Marina Salamon. E poi ancora la scrittrice ed educatrice Antonietta Giacomelli e Luisa Napolitano, tra le prime 10 donne magistrate mai nominate in Italia. Molto giovane e ragazza instancabile Emma Dalla Libera, classe 1998, impegnata nella sensibilizzazione sociale della malattia che l’ha colpita a 12 anni, l’Atassia di Friedreich. Infine un’altra scrittrice, Luisa Tosi. Eccole, 9 donne trevigiane, 9 esempi per la città.

Il 25 novembre

Si parla molto di violenza contro le donne, soprattutto nella sua forma più estrema: il femminicidio. Ovvero l’omicidio di una donna in quanto donna, più spesso perpetrato da un partner o ex partner come culmine di una escalation di violenze. Nel 2019 i femminicidi erano il 91% degli omicidi di donne, 101 su 111 secondo l’Istat. Oltre il 60% di questi femminicidi è avvenuto in ambito familiare. Le stime parlano di una donna morta ogni 72 ore. È evidente che di fronte a una tale mattanza non si può non inorridire, ma non bisogna fermarsi lì. Né bisogna fermarsi a parlare del femminicidio di turno e della vittima uccisa. Bisogna condividere idee, proporre iniziative, soprattutto rivolte agli uomini ma anche alle donne, che spesso non si rendono conto di quanto il pericolo sia concreto.

Sala Delle Donne Dettaglio
Un dettaglio dell’installazione prevede un pannello vuoto con la scritta “La prossima potresti essere tu”, per dare un segnale di coraggio e speranza alle donne (Foto: Giorgia Favero)

Bisogna promuovere iniziative che normalizzino la parità di genere, o meglio ancora l’esistenza delle donne, e anche i ruoli di potere delle donne. Ad esempio nominarle: come spiega bene la sociolinguista Vera Gheno, parlare di sindaca, assessora e ingegnera renderà normale la loro esistenza, così come sono oggi consolidate l’esistenza di professoresse e dottoresse, e così anche il termine femminile con cui si indicano. Il riconoscimento del ruolo della donna e della sua esistenza nella società passa attraverso molte vie: bisogna individuarle e abbassare la difesa dell’abitudine per poter rendere ancora un po’ più concrete le parole che, il 25 novembre, vuote o veramente sentite sono sempre sulla bocca di tutti.

La Sala delle donne: omaggio della città di Treviso ultima modifica: 2021-11-25T13:31:47+01:00 da Giorgia Favero

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Julieta B. Mollo

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