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La Pieve di Castello Roganzuolo: una chicca sulla collina

Pieve Castello Roganzuolo

In cima a una collina di Castello Roganzuolo (comune di San Fior) si trova un’antica pieve dedicata ai Santi Pietro e Paolo, custode di una storia antichissima e di una pala d’altare del Tiziano. Il consiglio è di andare di domenica per godere delle visite guidate proposte dal gruppo Custodi della bellezza, che svolge un importante servizio per la comunità. Alla chiesa si può arrivare con una bella passeggiata nel verde delle colline che termina con un suggestivo viale alberato. Un’ultima curiosità: non mancate di notare il secondo sulla destra!

Pieve Castello Roganzuolo Viale
Un bellissimo viale alberato ci porta alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Castello Roganzuolo (Foto: Giorgia Favero)

Una lunga storia per Castello Roganzuolo

La chiesa sorge su un pianoro abitato già in tempi antichi, dai paleoveneti prima e dai romani poi. In epoca longobarda, invece, il sito dipende da Ceneda. Nel 1089 diventa un presidio dei Da Camino, una potentissima famiglia presente in tutta l’area, da Treviso al Friuli: con loro il sito viene fortificato, circondandolo da mura e torri. All’interno di questo castello c’era già una cappella dedicata ai Santi Pietro e Paolo, che corrisponde alla parte più antica dell’attuale chiesa, quella del presbiterio. Nel 1337 arrivano i Veneziani e assediano la zona, distruggendo buona parte del sito. Rimane solo la cappella (già pieve nel 1331) e una torre, ovvero l’attuale campanile. Nel 1800 c’è stata un’opera di sopraelevamento, ma la parte sottostante è l’originale di epoca medievale.

Pieve Castello Roganzuolo Campanile
Il campanile della Pieve, antica torre del castello medievale (Foto: Giorgia Favero)

Come reca un’iscrizione sull’architrave della porta laterale, la chiesa ha visto un primo ampliamento nel 1490. È stata poi ulteriormente ampliata alla fine dell’Ottocento, così tanto che si è dovuto allargare anche il pianoro con un sistema di poderose arcate visibili solo a una certa distanza. Ecco perché c’è così poco spazio per ammirare la facciata a capanna dell’edificio!

Lo splendore degli affreschi

L’interno stupisce per il bellissimo soffitto a capriate lignee ma soprattutto per lo splendore degli affreschi che vestono il presbiterio. Un recente lavoro di restauro (2009-2012) ha interessato questo apparato decorativo per restituire alla chiesa l’aspetto che doveva avere all’epoca di realizzazione degli affreschi, nel 1525-30. Inizialmente erano stati attribuiti a Pomponio Amalteo, ma con certezza in tempi più recenti ne è stata data la paternità a Francesco da Milano, che ha lavorato molto in queste zone. Altro sito da lui affrescato e che merita di essere visitato è senz’altro la Sala dei Battuti di Conegliano. In questo impressionante apparato decorativo sono principalmente rappresentati vari episodi delle vite di Pietro e Paolo. Colpisce la presenza del torrione al centro, che in realtà rimase “nascosto” ai fedeli fino al 1980 dal trittico realizzato dal Tiziano, che naturalmente troneggiava sul presbiterio.

Pieve Castello Roganzuolo Affreschi
I meravigliosi affreschi della chiesa (Foto: Giorgia Favero)

Ci sono varie interpretazioni del suo significato, soprattutto soffermandosi sul tronco che lo affianca. C’è chi ci vede un riferimento a Pietro (“tu sei Pietro e su questa pietra…”), chi la vede come un’anti Babele e chi semplicemente vi vede un riferimento all’antico castello medievale. Altre rappresentazioni ad affresco riguardano gli Evangelisti, episodi dei Vangeli, i Dottori della Chiesa, le cinque vergini sciocche e le cinque sagge. Non capita spesso di trovarle ritratte e sono riconoscibili per il lumino tenuto in mano, a indicare che per avvicinarsi alla fede bisogna essere sempre vigili. Sulle pareti delle navate si trovano altri affreschi, svelati molto più recentemente e realizzati attorno al 1570. I particolari da notare sono davvero tanti: si possono perdere ore a osservare tutte le scene rappresentate!

Il salvataggio della pala del Tiziano

Quando distoglierete lo sguardo da questo meraviglioso libro a colori, prestate attenzione alle cappelle laterali e in particolare a quella battesimale. Questa piccola chiesetta vanta infatti un’opera particolarmente famosa: una pala d’altare realizzata da Tiziano. Il grande artista cadorino frequentava queste zone, tanto che si era anche costruito una villa – una casetta la chiamava – sul Col di Manza, aiutato dalla maestranza locale. In lontananza dal piazzale della chiesa si può intravvedere ancora l’edificio attuale. Protagonisti dell’opera sono naturalmente la Madonna con il Bambino al centro, san Pietro sulla sinistra e san Paolo sulla destra, riconoscibili per la loro iconografia (San Pietro le chiavi, San Paolo la spada).

Pieve Castello Roganzuolo Tiziano
Un dettaglio della pala d’altare del Tiziano, la copia presente nella chiesa (Foto: Giorgia Favero)

Ci troviamo però di fronte a una copia: le tele originali, molto rovinate anche se recentemente restaurate, e la cimasa con una Pietà si trovano ora al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Vittorio Veneto. A Tiziano la commissionarono nel 1543, e la realizzazione avvenne tra molte difficoltà a Venezia, nella bottega del maestro. Ma il fatto che la rende più famosa è il salvataggio del 1917, quando il parroco la nascose in fretta e furia nel sottotetto, durante la notte concitata che seguì la rotta di Caporetto (prima guerra mondiale). Così i tedeschi non trafugarono la pala, ma al resto ci pensarono le infiltrazioni d’acqua nel suo nascondiglio. Ecco perché oggi risulta rovinata e la sua storia è un po’ leggendaria qui a Castello Roganzuolo.

Continua l’itinerario da Castello Roganzuolo

La chiesetta di Castello Roganzuolo si trova circondata da numerose altre pievi e chiese che meritano di essere visitate. Una piccola nota: per pieve si intendevano le chiese in cui potevano essere officiati i battesimi. Molto graziose e assolutamente consigliate sono quella di Sant’Andrea a Vittorio Veneto, quella di San Pietro a San Pietro di Feletto e quella della Santissima Trinità (detta “la Mattarella”) a Cappella Maggiore. Risalgono quindi tutte – salvo successive variazioni nel corso dei secoli – al medesimo periodo storico.

La Pieve di Castello Roganzuolo: una chicca sulla collina ultima modifica: 2021-11-30T10:13:32+01:00 da Giorgia Favero

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Julieta B. Mollo

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