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Scopriamo gli artisti trevigiani: Arturo Martini scultore

Arturo Martini Ritratto

Tra gli artisti più importanti figli del territorio trevigiano, c’è senz’altro Arturo Martini. Nato a fine Ottocento e morto a metà del Novecento, si dedicò soprattutto alla scultura padroneggiando diversi materiali come pietra, bronzo, terracotta, ceramica. Oggi vi raccontiamo perché vale la pena conoscerlo.

La storia e l’arte di Arturo Martini

Arturo Martini (1889-1947) era figlio di un cuoco e di una cameriera, ma fin da piccolo si appassiona all’arte. Dalla nostra piccola Treviso viaggia per formarsi come artista in Italia (per esempio a Faenza) e in Europa (soprattutto a Monaco di Baviera e Parigi). Tra Treviso e Venezia per molto tempo frequenta un ambiente artistico vivacissimo, grazie al quale diventa grande amico tra gli altri di Gino Rossi, pittore straordinario. Della sua arte è possibile apprezzare la capacità di sperimentare stili diversi, traducendoli sempre con grande originalità: dal primitivismo al romanico e al barocco. Lavorò molto per il regime fascista, realizzando opere commemorative e ufficiali; il suo scontento o il suo apprezzamento andava sempre all’opera che realizzava, non al committente che la richiedeva. Una profonda crisi lo colpì negli anni Trenta e lo portò lontano dalla scultura: negli ultimi anni di vita si dedicò infatti al disegno e alla pittura.

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Dettaglio della Convalescente, opera del 1930-32. (Foto Wikimedia Commons)

Dove trovare Arturo Martini a Treviso

Per conoscere da vicino la sua arte, nessun posto può dimostrarsi più efficace del museo Bailo, che si trova in Borgo Cavour, in pieno centro storico. Nelle sale di questo bellissimo museo, recentemente restaurato e dove è piacevole passeggiare, ci sono diverse opere del maestro. Lungo il percorso espositivo, che raccoglie opere di altri artisti del nostro territorio, come Nino Springolo o il già citato Gino Rossi, è possibile cogliere ogni variazione della parabola artistica di Arturo Martini. Le sue opere però si trovano in tutta Italia, da Milano a Torino, da Napoli a Roma, da Firenze a Bologna e Padova e naturalmente Venezia.

Un’opera da conoscere

Ciò che colpisce di Arturo Martini è la sua libertà espressiva: per questo le sue opere sono tutte da scoprire e approfondire. Noi tuttavia ve ne proponiamo una per stuzzicare la vostra fantasia. È una delle più note e la potete trovare al Museo Bailo, si tratta della Pisana. La versione più nota è quella in pietra, che si trova al Museo del Novecento di Firenze, mentre al Bailo se ne conserva una fusione in bronzo autografa di Martini, datata 1930. In quest’opera c’è tutto: la grazia del corpo femminile adagiato sulla superficie, ma anche la sensualità e un pizzico di sfrontatezza nella posa.

Artuto Martini Pisana
L’opera La Pisana, nella versione bronzea del 1930 esposta al Museo Bailo. (Foto Museo Bailo)

C’è anche la frustrazione di Martini per una statuaria che presenta personaggi quasi sempre in piedi, o comunque “verticali”. Alcuni avvicinano l’opera all’atmosfera del Realismo Magico, tuttavia il personaggio proviene, anche se riadattato, da Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, opera molto cara a Martini. Questa che vi mostriamo era anche probabilmente l’opera prediletta dello stesso Martini, che a proposito di essa scrisse “la adoro e forse non ho amato che questa donna nella mia vita”.

Scopriamo gli artisti trevigiani: Arturo Martini scultore ultima modifica: 2020-04-28T09:06:09+02:00 da Giorgia Favero

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