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Chi fermerà Red Canzian – Nostra intervista esclusiva

Red Canzian con i fans

Red Canzian e i Pooh cantavano:  …chi fermerà la musica, quelli che non si sbagliano, quelli che non si svegliano, stanno nei porti a tagliarsi le vele, tu parti nel sole con me…
Uno dei tanti pezzi del gruppo che sono rimasti nella memoria degli appassionati di musica. Amato da generazioni di ragazze e ragazzi, poi diventati adulti. Ed uno dei Pooh è proprio Bruno Canzian detto Red. Nato a Quinto di Treviso il 30 novembre del 1951, chitarrista, poi bassista. Alla fine più globalmente possiamo definirlo un polistrumentista (e cantante ovviamente).
Troppo facile, incontrando uno degli artisti più noti del pop italiano, approcciarsi con un “tu sei quello che ha vinto il festival di Sanremo con i Pooh o ha avuto successo con canzoni come Pensiero o Tanta  voglia di lei”!

Esordiamo invece citando gli inizi negli anni settanta con il gruppo dei Capsicum Red” o ricordando l’album concept “Parsifal”… è tutt’un altro incipit, no?

In effetti questi sono stati gli inizi più forti e creativi della mia carriera, diciamo che i Capsicum Red sono stati l’evoluzione del mio primo gruppo, che si chiamava I Protitipi. Invece con i Capsicum ho fatto un album interessantissimo, “Appunti per un’idea fissa”. Era prog puro, con dentro addirittura una sonata di Beethoven. Da qui sono arrivato ai Pooh, al prog di Parsifal ed è iniziato tutto…

Red Canzian con i Pooh

L’ultima formazione dei Pooh

Oltre a Red, gli altri compagni di avventura che hanno attraversato più a lungo insieme questo periodo sono il tastierista Roby Facchinetti, il chitarrista Dodi Battaglia, oltre al compianto Valerio Negrini (autore di molti testi), a Stefano d’Orazio, che lo sostituì alla batteria. Inoltre è arrivato successivamente Riccardo Fogli, al quale lo stesso Red subentrò nel 1973. Tanti anni di lavoro, di giornate passate negli studi di registrazione a creare canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana. E’ il caso di Canterò per te, Dammi solo un minuto, Uomini soli, che ha appunto fatto loro vincere il Festival della canzone italiana nel 1990, anno della loro unica e fortunata partecipazione.

Siete stati uno dei gruppi più longevi della musica italiana, no?

Con questa compattezza e continuità di produzione direi il più longevo. I Pooh sono andati avanti fino alla fine. Abbiamo avuto una sostituzione soltanto di Fogli, poi la formazione è rimasta la stessa per 45 anni.

Red Canzian, tantissime le canzoni di successo, portate per decenni in tour dappertutto. Nel corso di una carriera incredibile, ad un certo punto avete deciso di interrompere. Anche se non è stato un addio, ma un lungo arrivederci, perchè?

Beh, é stato un addio come gruppo, un musicista non smette mai di essere musicista, non è che se si scioglie il gruppo si deve smettere di fare il proprio mestiere. L’addio era partito per essere molto più corto, ma poi i fans hanno insistito e ci siamo trovati costretti, con grande gioia, ad allungare l’ultimo tour. E’ andata così che i quattro concerti iniziali previsti, sono diventati una ventina.

Si può dire non è stato un addio perchè le carriere dei Pooh sono continuate autonomamente. Questo significa sentirsi ancora giovani?

Non è tanto questo, ma è fare quello che avevi voglia di mettere in pratica chissà quante volte nella tua vita e che non hai potuto fare prima, perchè dovevi giustamente condividere il tuo pensiero con il resto della band.

Red Canzian On Tour

La locandina di un concerto trevigiano di Red Canzian

E ora puoi stare anche con i figli, duettando con Chiara, lei stessa cantante, dopo esserti cimentato con lei nella scrittura del libro di cucina “Sano Vegano Italiano”…

Praticamente tutta la famiglia è in tournee con me. Da Chiara, che canta (tra poco uscirà Radici, suo romanzo “gastronomico”, scritto con il suo futuro marito).  Phil Mer, alla batteria e anche direttore musicale, oltre a mia moglie Bea, che ha fatto la regia dello spettacolo.

Durante questo tour sei stato anche dalle tue parti, a Mogliano Veneto. Qual è il rapporto di Red Canzian con la sua terra e la Marca Trevigiana in particolare?

Un rapporto bellissimo, credo di essere uno dei pochi ad essere “profeta anche in patria”, nel senso che è talmente chiaro il mio amore per la mia regione, che il Veneto mi ama tanto ed io lo sento; non ho mai avuto alcun dubbio e questo è molto bello, perchè non capita sempre, sai, di sentirsi così amato…

A proposito della passione per la tua terra, dove continui per altro ad abitare, Red Canzian è anche un marchio di vini, ce ne parli?

Red Canzian e i suoi vini

Red Canzian e i vini da lui prodotti

I nuovi vini usciranno ad ottobre; è una passione che ho da sempre, perchè da piccolo andavo a comprare il vino con mio papà.  Mi piaceva quel profumo che c’era nell’aria, le vendemmie, l’imbottigliamento. Per me il vino è cultura e rappresenta esattamente ciò che una terra è. E poi girando ho imparato a bere poco, ma bene. Così ho provato ad identificare tre vini che assomigliassero ai miei gusti. Ho fatto un rosso, che si chiama Rosso Positivo, un bianco, a cui ho dato il nome di Voce e un bollicine di Valdobbiadene, chiamato Le mille bolle gialle.

Vogliamo chiudere parlando del futuro musicale?

Certo, sto scrivendo un’opera rock sulla Venezia del Settecento, sarà il capolavoro della mia vita, ci sto lavorando già da più di un anno e sarà pronto nell’autunno del 2020. In questo periodo sto preparando i provini per il casting degli artisti; per chi fosse interessato, annuncerò presto tutto!

Chi fermerà Red Canzian – Nostra intervista esclusiva ultima modifica: 2019-05-27T16:29:42+02:00 da Gigi Fincato

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