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La meraviglia del paesaggio veneto in mostra a Crocetta

Mostra Crocetta

Ha inaugurato lo scorso 12 settembre la mostra La rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto a Crocetta del Montello, che resta definitivamente chiusa con l’ultimo DPCM del 3 dicembre 2020. Tante sono le opere che raccontano la magia del paesaggio veneto vista attraverso gli occhi dei grandi pittori del primo Novecento. Non potendola più vedere dal vivo, vi portiamo a fare due passi virtuali al suo interno.

Moggioli San Francesco
L’opera di Umberto Moggioli raffigurante una vista dell’isola di San Francesco del Deserto

I maestri veneti tra il 1910 e il 1940

La mostra, a cura di Antonella Alban e Giovanni Granzotto con la collaborazione di Stefano Cecchetto, risulta una piacevole visita anche a coloro che non sono particolarmente ferrati in campo artistico, poiché possono godere di una bella immersione nella varietà di paesaggi che il Veneto sa offrire. I diversi sguardi e le diverse “mani” dei pittori raccolti in mostra li sanno raccontare molto bene attraverso la loro abilità e sensibilità. Prima di tre appuntamenti, l’esibizione mette in scena artisti che hanno operato nei primi decenni del Novecento, tra cui Gino Rossi, Pio Semeghini, Filippo de Pisis, Virgilio Guidi, Umberto Moggioli, Cagnaccio di San Pietro, Guido Cadorin, Teodoro Wolf Ferrari, Felice Carena, Fiorenzo Tomea, Nino Springolo e altri ancora. Breve incursione anche alla fine dell’Ottocento con Guglielmo Ciardi, Pietro Fragiacomo, Luigi Nono, Giacomo Favretto, Ettore Tito, Luigi Cima.

paesaggio Buranelli Voltolin
Dettaglio dell’opera di Aldo Vololin raffigurante i Buranelli trevigiani

Treviso e la campagna

La nostra piccola Venezia, lo sappiamo bene, ha tra i suoi perché un piacevolissimo equilibrio tra natura e architettura. Sono tanti gli scorci meritevoli di essere fotografati… e naturalmente anche dipinti! In mostra trovate ad esempio una splendida vista dei Buranelli realizzata da Aldo Voltolin; è un’opera del 1912 e ricorda un po’ la tecnica impressionista. Nonostante sia apparentemente meno “maestosa”, anche la campagna della nostra provincia sa regalare spunti interessanti. Gli appassionati “igers” lo sapranno bene: tra campi di fiori e di grano, piccoli ruscelli e filari di vigneti c’è da sbizzarrirsi. Anche i nostri artisti hanno scelto alcuni angoli suggestivi e li hanno tramandati nella storia dell’arte. È davvero splendido il tramonto infuocato di Teodoro Wolf Ferrari tra le cime dei cipressi mentre Juti Ravenna ci regala una limpida vista sul Sile.

paesaggio Rossi Asolo
Dettaglio dell’opera di Gino Rossi “Paesaggio asolano” esposta in mostra

Paesaggio asolano

Le colline di Asolo sono una delle aree più apprezzate della nostra provincia. Lo sanno bene anche i nostri pittori, che le hanno immortalate in molte opere. Tra tutti non possiamo non segnalare Gino Rossi e Umberto Moggioli. Del primo potete ammirare un’altra bellissima opera asolana al Museo Luigi Bailo di Treviso, giocata sui delicati toni del rosa e diventata uno degli emblemi del museo. Per quanto riguarda il secondo vi invitiamo a visitare il Museo civico di Asolo, che mette in mostra un altro splendido paesaggio asolano oltre ad accogliere un bel gruppetto di dipinti dedicati alle viste naturali firmati da Nino Springolo, Guglielmo Talamini e Carlo Dalla Zorza tra gli altri.

paesaggio Filippo De Pisis Cortina
Dettaglio dell’opera di Filippo De Pisis raffigurante una vista di Cortina d’Ampezzo

Fuori provincia: paesaggio da Venezia a Cortina

L’interesse per il paesaggio naturalmente non poteva esaurirsi nella proposta naturale della provincia di Treviso. Molto artisti erano abituati a spostarsi e soprattutto Venezia era un naturale centro di aggregazione. Ecco allora che la pittura di paesaggio tra fine Ottocento e inizio Novecento abbonda di viste lagunari variamente interpretate. L’architettura di Venezia che emerge dalla nebbia o che appare in lontananza, ma anche le isole più brulle e meno frequentate. In particolare a Burano divenne a inizio secolo un luogo di ritiro e rifugio per molti artisti, tanto da dare il via ad una vera e propria “scuola” sull’impronta di esperienze francesi come in Bretagna o a Barbizon. Molto suggestivi anche i panorami montani, di cui abbiamo moltissimi esempi di mano dei Ciardi ma anche Guglielmo Talamini e Filippo de Pisis.

 paesaggio  Ferrari Tramonto
Dettaglio dell’opera “Tramonto” di Teodoro Wolf Ferrari

La mostra e i suoi perché

La mostra è la prima di una rassegna di tre appuntamenti dedicati alla riscoperta della pittura veneta. Nel 2021 verrà approfondito il periodo dal 1940 al 1970 con artisti del calibro di Music, Tancredi e Deluigi. La rassegna si concluderà poi nel 2022 con un approfondimento tra il 1970 e il 2000 dove a farla da padroni saranno Emilio Vedova e Giuseppe Santomaso. Per chi fosse interessato villa Ancillotto accoglie anche il Museo di Storia Naturale, visitabile con un biglietto di 3€. Pezzo forte della collezione sono le ossa di un mammut di cui è stato possibile ricostruire un’intera zampa, dall’altezza impressionante. Merita anche una tranquilla passeggiata all’interno del parco della villa.

La meraviglia del paesaggio veneto in mostra a Crocetta ultima modifica: 2020-12-07T09:00:00+01:00 da Giorgia Favero

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